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Acquistare un'auto in un altro Paese Ue?

lapìzAll’inizio del mese di maggio la ha adottato il regolamento che introduce il certificato di conformità europea per i veicoli immatricolati in tutti gli Stati membri. La notizia è stata presentata come “la realizzazione del sogno dell’automobilista italiano: acquistare l’auto nel Paese dove costa meno”. “Ma le cose non stanno proprio così – avverte in una nota.

“Vero è che l’Unione Europea ha varato nel 2007 una nuova Direttiva (la 2007/46 CE) che prevede l’omologazione comunitaria con conseguente rilascio di certificazione di conformità da parte del costruttore del veicolo e che attualmente vi è una proposta di regolamento, ancora non tradotta in documento esecutivo, che dovrebbe rendere l’omologazione CE efficace in tutta l’Unione sia sotto il profilo tecnico che economico”.

“Ma allora – si chiede Adiconsum – che cosa succederà con l’entrata in vigore della conformità europea? Dobbiamo aspettarci frotte di pronti ad acquisti transfrontalieri? In realtà – spiega l’Associazione dei – ciò non accadrà per due motivi:

  1. la complessità delle operazioni doganali per l’importazione del veicolo (produzione di documenti specifici da parte dell’esportatore, cioè dell’automobilista in questo caso, diversi da Paese a Paese e i differenti regimi di Iva);
  2. la garanzia di conformità. Di questa risponde il venditore (vedi Codice del Consumo). Nel caso di veicolo acquistato in un altro Paese, l’automobilista dovrà, quindi, rivolgersi al venditore straniero.

Cosa fare?

“Ben venga – conclude Adiconsum – ogni ulteriore passo verso la libera circolazione delle merci nell’Unione, ma attenti agli specchietti per le allodole, nascosti in tanti annunci che spesso contengono affermazioni ingannevoli, quando non palesemente false”.

Tratto da helpconsumatori.it