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Adiconsum chiede al Governo 4 interventi strutturali per ridurre il debito pubblico

Come purtroppo avevamo previsto – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – l’ continua a salire, ma sarà ad ottobre quando l’aumento dell’ dispiegherà i suoi effetti negativi, che il tasso inflattivo aumenterà ancora, tendendo verso la soglia del 4%. L’aumento dell’Iva sta producendo infatti, un effetto “arrotondamento” dei che a sua volta svilupperà un aumento dell’inflazione.

È ora – prosegue Giordano – che si realizzino riforme strutturali e si varino normative efficaci a partire da:

  1. taglio radicale dei costi della politica e liberalizzazione di almeno parte dei servizi pubblici locali, troppo spesso cari e inefficienti
  2. tassazione dei patrimoni immobiliari e mobiliari (tranne la prima casa), contenute nella “pancia” di società di comodo di proprietà di grandi evasori fiscali
  3. vendita di almeno il 30% del patrimonio pubblico inutilizzato o sottoutilizzato (aree militari, palazzi ceduti ad affitti bassissimi o con costi di manutenzione altissimi, ecc.)
  4. liberalizzazione delle libere professioni e annullamento delle caste come gli ordini professionali che fanno lievitare i costi a carico dei consumatori.

Solo così – conclude Giordano – si potrà coprire il debito pubblico corrente e si potranno abbattere le tasse in busta paga, sia quelle a carico dei lavoratori che quelle a carico delle aziende. Ciò comporterebbe un aumento dei consumi e l’innesco di un meccanismo virtuoso consumi-produzione beni e servizi-occupazione-sviluppo.