L’Antitrust ha accettato gli impegni presentati dalle società del gruppo internazionale Groupon S.r.l. e ha concluso l’istruttoria avviata a seguito di numerose segnalazioni relative a presunte a danno dei consumatori nell’attività di vendita on line di coupon utilizzati per acquistare prodotti o servizi a prezzi particolarmente vantaggiosi.

Le indagini si erano concentrate sulla diffusione tramite il sito internet www.groupon.it di informazioni commerciali ingannevoli in relazione ai prezzi, agli elementi essenziali delle offerte pubblicizzate e all’inadeguatezza del servizio di assistenza.

In base agli impegni, che diventano ora vincolanti, i consumatori troveranno sul sito www.groupon.it informazioni chiare e complete sulle offerte commerciali pubblicizzate: chi acquista i tagliandi sarà ampiamente informato in relazione ai diritti di cui diventa titolare con particolare riguardo alla presentazione dei reclami, alle richieste di rimborso, al servizio di assistenza clienti. Non solo. La percentuale di sconto sarà indicata solo in presenza di un elemento di confronto oggettivo e il prezzo pubblicizzato dovrà contemplare tutti gli oneri aggiuntivi obbligatori.

si è poi impegnata a incrementare l’attività di monitoraggio sui partner, con maggiori controlli sia nella fase che precede la pubblicazione dell’offerta commerciale che in quella successiva. Nei confronti dei soggetti che risulteranno inaffidabili sarà reso più stringente il meccanismo di inserimento nella black-list, con la conseguente esclusione dalle future campagne promozionali. Saranno infine predisposti due canali di assistenza alternativi (e-mailcall center) attraverso i quali inoltrare reclami e richieste di assistenza che saranno evase secondo modalità e tempistiche di gestione chiare e predeterminate.

Entro sessanta giorni dalla comunicazione della decisione le società del gruppo dovranno dichiarare l’avvenuta attuazione degli impegni. L’Antitrust vigilerà sull’esecuzione delle misure accolte, riservandosi di riaprire d’ufficio il procedimento qualora le stesse società dovessero risultare inadempienti.

Comunicato Stampa Agcm del 12 settembre 2014

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