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Banche Venete/Intesa San Paolo, Adiconsum chiede di prorogare di altri 60 gg il termine per la presentazione delle domande di rimborso.

Con l’approvazione del decreto legge n. 99 del 25 giugno 2017 si dà avvio alla procedura che prevede il rimborso per gli investitori che hanno sottoscritto le obbligazioni subordinate delle due ex banche popolari venete, definendone modalità e termini. 

Il decreto prevede che il rimborso degli obbligazionisti subordinati venga erogato all’80% dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, mentre il restante 20% sarà coperto da Intesa Sanpaolo. L’istanza per l’erogazione del rimborso dovrà essere presentata entro il 30 settembre 2017.

Al riguardo, il presidente nazionale di Adiconsum Carlo De Masi, dichiara, che stante la ristrettezza dei tempi, chiediamo, con un atto amministrativo, di prorogare di 60 giorni il termine del 30 settembre al fine di dare al risparmiatore il tempo necessario per esibire la documentazione da fornire agli istituti.
Con la soluzione contenuta in decreto – secondo il Dirigente Nazionale Adiconsum Walter Meazza esperto del settore bancario ed assicurativo – il costo del dissesto è stato fatto ricadere – in parte – sui risparmiatori; per tale motivo, essendo questa crisi solo l’ultima che dal 2008 ha colpito numerosi istituti di credito del nostro Paese, è necessario intervenire, nel prossimo futuro, per una maggiore tutela del consumatore-risparmiatore. Infatti, se da un lato deve essere rispettato il principio di matrice europea che vuole far ricadere sugli azionisti e sui sottoscrittori di strumenti patrimoniali gli oneri conseguenti ai dissesti bancari, dall’altro è necessario intervenire, affinché il risparmiatore sia più tutelato nei suoi investimenti e ciò evitando la commistione tra d’affari e commerciale. Solo in tal modo la commerciale avrà la possibilità di dar vita ad un circolo economico virtuoso, creando nuove possibilità occupazionali e lasciando al risparmiatore la scelta di investire i propri denari presso le Banche finanziarie, con più consapevolezza dei rischi che tale scelta potrà comportare.
Nel complesso – continua Carlo De Masi – con la procedura è stata preservata la continuità dei rapporti di clientela esistenti, sono state evitate gravi ricadute della crisi sul tessuto economico di insediamento delle due Banche, attenuati gli effetti sulla compagine dei dipendenti e minimizzato il costo complessivo di soluzione della crisi. Tutto questo senza tralasciare, inoltre, le procedure di tutela degli investitori al dettaglio.
Il Presidente De Masi, infine, auspica il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori da parte delle Istituzioni e di Intesa Sanpaolo, al fine di favorire e semplificare le operazioni di ristoro dei risparmiatori detentori delle obbligazioni subordinate, oltre che di analisi e verifica delle situazioni familiari di particolare gravità e disagio.