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BONUS 110%, Occhio alle truffe. Il vademecum per prevenirle

Si è svolto mercoledì 30 marzo l’ pubblico “BONUS OCCHIO ALLE ” presso la Sala Lucchi a Verona a cui hanno partecipato oltre 50 persone.Il sistema del  ha innescato, come sempre avviene quando vengono messi sul tavolo soldi pubblici, una corsa per accaparrarsi le risorse e una giungla nell’edilizia. Nella massa si nascondono ditte “fantasma“, aziende improvvisate per approfittare del boom del settore spinto dal sistema dei bonus. Ben 30.000 aziende nate in Italia dal nulla negli ultimi due anni. 

Nell’ultimo anno nel solo Veneto sono nate oltre 1.000 imprese di costruzioni, la maggior parte senza alcun dipendente. Imprese e professionisti che da subito hanno rappresentato una favola a cui molti consumatori hanno creduto, cioè quella del rifacimento della casa a zero spese.“Truffe si sono registrate a Verona con riferimento ai General Contractor – dichiara Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto – che hanno incassato acconti dai cittadini per poi sparire oppure lasciare i contraenti vincolati a penali in caso di recesso. Questo è un danno diretto per i consumatori ma anche per le imprese serie che subiscono la concorrenza sleale di soggetti poco affidabili”.

I General Contractor sono società che si propongono ai proprietari per coordinare tutta la pratica del 110%. Figure che possono effettivamente semplificare la vita ma il cui ruolo e soprattutto i cui costi non sono riconosciuti come detraibili dall’Agenzia delle entrate. E così è prassi richiedere un “piccolo” acconto per lo studio di fattibilità che, secondo le narrazioni, verrà recuperato con il Superbonus. Fanno firmare contratti, che non saranno onorati, promettendo il tutto gratis e facendosi dare somme che vanno da qualche centinaio di euro a 3000 euro. Molti di questi contratti fanno riferimento a General Contractor non meglio identificati che, nelle ipotesi migliori, inviano un tecnico o presunto tale a fare un sopralluogo in vista di uno studio di fattibilità che non verrà mai redatto. E poi scompaiono lasciando il consumatore col cerino in mano.

Secondo l’avvocato Silvia Caucchioli, consulente di Adiconsum “ci sono alcuni accorgimenti che si possono prendere per tutelarsi in via preventiva come effettuare una visura per vedere innanzitutto l’anno in cui è stata costituita la società. Se impresa è nata nel 2020, allora vuol dire che si è costituita solo per i bonus. Oltre a questo, capire l’organico medio per verificare che siano imprese serie. E’ inoltre possibile liberarsi dai contratti in quanto le clausole di esclusiva con penali sono spesso vessatorie e pertanto nulle. Importante leggere attentamente i contratti prima di sottoscriverli e pretendere preventivi scritti con chiarezza sui costi e tempi.

Il Governo sta preparando la proroga per l’accesso al superbonus sulle case unifamiliari. A breve sarà pronto il decreto che posticipa la data del 30 giugno per effettuare almeno il 30% dei lavori. Ci sarà più tempo per verificare i contratti e la fattibilità dei lavori con il bonus. 

E’ possibile rivolgersi ad Adiconsum per ottenere consulenza e tutela (0458096934, verona@adiconsum.it).