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Cciaa Vr, report seminario La tutela del design e lotta alla contraffazione del Made in Italy

Con un aumento del 46% delle richieste di deposito di design internazionale, l’Italia è passata nel 2012, con 926 depositi (pari al 7,4% del totale), dal 6° al 4° posto tra i Paesi d’origine delle domande, preceduta solo dalla Germania (31,7% dei depositi), dalla Svizzera (19,6%) e dalla Francia (11,4%). Posizioni di tutto rispetto che si confermano anche esaminando i dati dei depositi di design comunitario, ambito nel quale l’Italia si conferma, ormai da anni e anche per questo primo scorcio di 2013, stabilmente al secondo posto nella classifica dei Paesi richiedenti, preceduta solo dalla Germania.

Il design costituisce ormai un fattore fondamentale nella progettazione di molti prodotti commerciali, la cui scelta da parte dei consumatori è spesso dettata, oltre che dagli aspetti funzionali, dall’aspetto esteriore dei prodotti stessi. Ed è grazie al design che molti prodotti di punta del hanno ottenuto il proprio successo.

Di questo si è parlato, in Camera di Commercio, nel corso del seminario “La tutela della forma dei prodotti (il “design”). Il diritto d’autore e il divieto di imitazione delle forme distintive”, che ha offerto una panoramica delle diverse possibilità di tutela della presentazione esteriore delle nuove forme dei prodotti e delle loro confezioni, nel caso sia di forme esteticamente apprezzabili – od anche tecnicamente innovative – sia di forme caratterizzanti, fino alle vere e proprie espressioni artistiche.

Il seminario si è aperto con un intervento di Giulia Bordignon, consulente brevettuale, che, partendo da una definizione di “design” (“l’aspetto esteriore di un prodotto o di una sua parte, quale risulta dalle caratteristiche delle sue linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale ovvero dei materiali utilizzati ovvero del suo ornamento”) e, quindi, dei requisiti di validità per la registrazione, ha illustrato le diverse tipologie di registrazione (nazionale, comunitaria ed internazionale) con un approfondimento sulla registrazione negli USA e in Cina, fornendo anche alcuni esempi di design registrati.

Nella seconda parte Secondo Andrea Feltrinelli, consulente brevettuale, ha illustrato le possibilità di doppia registrazione di una forma sia come design che come modello di utilità, evidenziando i vantaggi ed i possibili svantaggi; lo stesso ha fatto parlando della possibilità di proteggere il design anche utilizzando le norme sul diritto d’autore o, ancora, utilizzando la registrazione come marchio di forma. “La tutela delle forme dei prodotti e delle loro confezioni – ha concluso l’avv. Feltrinelli – può essere ottenuta con diversi strumenti e modalità, che richiedono investimenti estremamente modesti e, a certe condizioni, senza necessità di registrazione. Gli strumenti nazionali ed internazionali a disposizione degli operatori consentono, se correttamente utilizzati, di monopolizzare sostanzialmente qualunque forma dotata di un minimo gradiente di novità, a costi molto contenuti”.

La Vespa Piaggio, la Fiat 500, la lampada Tolomeo di Artemide, sono solo alcuni esempi di design italiano che rendono i prodotti famosi e riconoscibili in tutto il mondo – ha commentato Alessandro Bianchi, Presidente della Camera di Commercio. Per capire quanto il design conti nell’identificazione di un prodotto basti pensare alla forma della bottiglia della Coca Cola: chiunque, quasi ovunque nel mondo, sarebbe in grado di identificare il prodotto solo vedendo la bottiglia, anche se non vi leggesse sopra il marchio. Ecco allora che, per contrastare il fenomeno della da parte di aziende che non esitano a copiare il design altrui, è necessario tutelarsi utilizzando tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione delle aziende e dei designer”.

Per combattere la contraffazione – ha concluso Riccardo Borghero, Dirigente Responsabile del Servizio Regolazione del Mercato – che ormai interessa tutti i settori del nostro sistema produttivo, rimane fondamentale un uso efficace degli strumenti di tutela della proprietà industriale. Come Camera di Commercio siamo impegnati da anni nella formazione, alle aziende ed ai professionisti, su questi temi e quest’anno abbiamo dedicato uno spazio anche ai finanziamenti ministeriali in materia: ricordo infatti che sono ancora a disposizione le risorse stanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del Fondo Nazionale Innovazione, per il programma Disegni +, un programma di incentivi per il design (in tutto 6 mln di euro) che ha l’obiettivo di potenziare la capacità innovativa delle imprese italiane sui mercati nazionale ed internazionali, attraverso la valorizzazione economica dei modelli e disegni industriali e la conseguente tutela dell’innovazione da essi generata”.

Tratto da vr.camcom.it