«La costituzione del gruppo di acquisto luce e gas di Adiconsum Verona è solo il primo passo nell’ambito dei processi partecipativi per trovare soluzioni ottimali per i consumatori sia dal punto di vista economico che ambientale e sostenibile con la garanzia dell’associazione.

Nel prossimo futuro la nostra sfida sarà sviluppare progetti e proposte per i cittadini che desiderano fare della sostenibilità un loro stile di vita che va dal benessere all’alimentazione, dall’energia rinnovabile all’efficienza energetica fino alla mobilità elettrica dando le opportune informazioni e consigli per effettuare le scelte migliori anche alla luce delle esperienze già esistenti. Adiconsum Verona si candida quindi a fare da punto di riferimento per chi voglia partecipare alla transizione energetica verso un’economia sostenibile». E’ quanto ha detto Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona, in apertura del convegno «Energie di gruppo: Processi partecipativi nella produzione e nel consumo di energia» organizzato oggi al Polo Didattico Zanotto da Adiconsum Verona in collaborazione con l’Università di Verona e TiLT/Territori in Libera transizione – Laboratorio Interdisciplinare sulle nuove pratiche di cittadinanza del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. Obiettivo dell’incontro è stato divulgare i risultati di un progetto di ricerca «Energie di gruppo» e creare interesse e discussione sulle esperienze collettive veronesi e di atre province italiane sul tema della produzione dell’energia.


Dopo i saluti della responsabile scientifica della ricerca Antonia De Vita, docente di pedagogia sociale all’Università di Verona, Davide Cecchinato ha presentato l’indagine «Energie di gruppo». A seguire, sono intervenuti Natalia Magnani dell’ Università di Trento, Antonia De Vita e Francesco Vittori, Università di Verona, Silvia Caucchioli, legale di Adiconsum Verona. A seguire si è svolta una tavola rotonda coordinata da Francesca Forno, Università di Trento con: Loriano Tomelleri, Lupatotina GAS e Comune di S. Giovanni Lupatoto (VR); Riccardo Tessari di For ;
Leonardo Setti, Università di Bologna e Centro per le Comunità Solari; Sara Capuzzo, Ènostra coop; Angelo Tartaglia, Politecnico di Torino e Comunità Energetica del Pinerolese.
Coordina: Francesca Forno, Università di Trento.

«Oggi il consumatore è sempre più in balia di pratiche commerciali scorrette che lo espongono a situazioni di disagio psicologico ed economico. – aggiunge Cecchinato – In ambito bancario, telefonico ed energetico spesso riceviamo segnalazioni di soprusi  e difficoltà varie che lasciano il cittadino del tutto inerme di fronte allo strapotere di chi cerca il profitto ad ogni costo. La nostra Associazione ha voluto scendere in campo e costituire il gruppo d’acquisto luce e gas per garantire al cittadino trasparenza, economicità e correttezza nel rapporto commerciale. Una gestione concordata dei reclami, la possibilità di ricorrere alla conciliazione ed un’offerta competitiva sono i primi passi per tutelare efficacemente le persone. Sempre di più, nel far west del libero mercato, i consumatori si alleano per fare scudo contro chi pensa solo al proprio tornaconto. E’ questo il senso del convegno di oggi, unire attorno ad un tavolo alcune esperienze di gruppi d’acquisto per consapevolizzare i consumatori circa il proprio ruolo nel mercato ed aiutarli a scegliere nella produzione e acquisto di energia elettrica e gas. Insieme si possono raggiungere risultati efficaci. La sfida che ci attende oggi è proprio questa: rimboccarsi le maniche e aggregare le persone per creare un’alternativa credibile alle distorsioni del libero mercato».

Con il progetto «Energie di gruppo» sviluppato da Adiconsum Verona, grazie al co-finanziamento dalla Camera di Commercio di Verona, in collaborazione con l’Università di Verona, è stata svolta una prima indagine di tipo quantitativo per investigare il livello di soddisfazione e il profilo sociodemografico dei membri del Gruppo di Acquisto Luce e Gas che l’associazione scaligera dei consumatori ha avviato con la Società Lupatotina Gas nel 2017. Sottolinea Silvia Caucchioli: «Circa 200 famiglie veronesi hanno aderito al gruppo che si rifornisce di energia e gas da un gestore locale e pubblico. I vantaggi per i consumatori sono soprattutto legati ad un rapporto trasparente e diretto con il fornitore, oltre ad un piccolo risparmio economico che è pari a 140 euro annui. L’iniziativa è importante per prevenire i casi di contenzioso tra consumatori e imprese che sono aumentati esponenzialmente con la liberalizzazione del settore energia e gas». 


L’indagine online è stata condotta tra Agosto e Ottobre 2019 ed è stata sottoposta a tutti gli iscritti del gruppo e a i soci Adiconsum, non-componenti del gruppo di acquisto. Tra le informazioni emerse dall’indagine quantitativa, c’è la chiara propensione dei consumatori a fare parte di questo gruppo di acquisto per ricercare una maggior tutela offerta da Adiconsum e dalla società coinvolta in questo processo, unitamente alla ricerca di maggior trasparenza, la maggior fiducia riposta in un fornitore locale e solo in seguito la possibilità di risparmio sulla tariffa. La maggior parte degli intervistati si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto di questa esperienza, si sentono più tutelati e apprezzano il risparmio ottenuto, anche se in relazione ad esso avevano delle aspettative più alte.


Inoltre, i consumatori si dichiarano disponibili ad essere coinvolte in ulteriori azioni legate alla produzione consumo e distribuzione di energia, quali gruppi di acquisto fotovoltaici, comunità energetiche, cooperative ecc. Infatti, è evidente la propensione e l’interesse verso le tematiche ambientali, ritenendo molto importante la produzione di energia verde (41/57 rispondenti dichiara di essere molto d’accordo sulla produzione di energia da fonti rinnovabili), anche se tuttavia non è chiaro quanto per essi questo possa prescindere dalla convenienza della tariffa.


L’indagine “Energie di gruppo” ha svolto una parte di ricerca più qualitativa mappando alcune esperienze di consumo-produzione-distribuzione di energia verde nel nostro Paese. Precisa Antonia De Vita: «Abbiamo coordinato la ricerca con l’intento di mettere in luce quali sono le prassi innovative di comunità solari che si occupano di produrre, consumare e commercializzare energia solare green. Le innovazioni tecnologiche di produzione di energia pulita vanno accompagnate da processi legati alla partecipazione dei cittadini. La transizione verso nuovi modelli di sostenibilità infatti si fa unendo le forze: le soluzioni tecnologiche con la partecipazione delle istituzioni e degli abitanti. Quando le istituzioni prendono iniziative che coinvolgono i cittadini, questi si rendono molto capaci di contribuire alle soluzioni. Non si tratta solo di risparmiare sulla bolletta ma di creare una sensibilità, una cultura e un attivismo che permette concretamente di rendere le nostre vite e città più sostenibili».


Sono state condotte 10 interviste in profondità con esperienze già consolidate nel nostro Paese per investigare i percorsi, le motivazioni, la governance e il ruolo dei consumatori coinvolti rispetto alla transizione energetica. Sono state intervistate nello specifico 2 amministrazioni comunali che hanno sostenuto (o stanno iniziando) la creazione di un gruppo di acquisto luce e gas, 2 società a responsabilità limitata create dai consumatori per installare pannelli solari su edifici pubblici, 2 comunità energetiche, 1 comunità solare e 3 cooperative energetiche. La fotografia che emerge da questa prima indagine esplorativa evidenzia come da un lato gli incentivi statali introdotti circa una decina di anni fa abbiano stimolato la nascita di esperienze partecipative consumo e produzione di energia, anche in collaborazione con le istituzioni locali. La cessazione degli stessi non ha disincentivato lo sviluppo e il proseguo delle azioni. Anzi, specie le esperienze più intrecciate con i comuni, hanno dato vita a laboratori e percorsi formativi con scuole e associazioni per la tutela ambientale dando vita anche ad altre azioni concrete nei territori.