Beijing Bottle CollectorRoma, 1 luglio 2009 – Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani si dicono «seriamente preoccupate» per le conseguenze del disegno di legge sulla sicurezza che il Governo ha deciso di “blindare” con la fiducia anche al Senato, «nonostante i ripetuti appelli alla ragionevolezza – ricordano le Acli – promossi in questi mesi dalle organizzazioni sociali e dal mondo ecclesiale».

«Siamo preoccupati – spiega il presidente nazionale Andrea Olivero – per le misure restrittive e punitive che il disegno di legge introduce nei confronti dei cittadini immigrati, andando ad agire nella sfera dei diritti fondamentali e della dignità umana: il matrimonio, la salute, la scuola».

«Il Governo dovrà assumersi la responsabilità per aver voluto favorire, nei fatti e nelle intenzioni, un clima pericoloso di paura e di sospetto che alimenterà la clandestinità anziché combatterla, renderà gli immigrati irregolari ancora più invisibili, soprattutto sui posti di lavoro, provocherà forti limitazioni nell’esercizio dei diritti fondamentali, complicando la vita degli stessi immigrati regolarmente residenti».

Le Acli ricordano che rimane irrisolta la questione delle “badanti” irregolari e delle decine di migliaia di famiglie che le ospitano, avendo fatto richiesta di assunzione con il decreto flussi senza aver ricevuto ancora risposta. «Colpisce – commenta il presidente Olivero – la totale cecità del governo di fronte a questioni così evidenti come quella delle lavoratrici immigrate che assistono i nostri anziani». «Una cecità – continua Olivero – che tradisce un approccio puramente ideologico al tema dell’ e, più in generale, una mancanza di visione di futuro, una chiusura al mondo e ai cambiamenti che comunque avvengono e che non si è in grado di governare».

Tratto da acli.it