Il Decreto Rilancio ha stabilito le modalitĂ  di rimborso degli abbonamenti a piscine e palestre a seguito dell’emergenza sanitaria da . Dalla mancata disponibilitĂ  dei agli stessi orari in vigore prima dell’epidemia, all’obbligo di prenotazione e tracciamento per seguire le lezioni o accedere alle strutture, molti sono i dubbi. Tentiamo di fare un po’ di chiarezza.

Al momento, l’unica cosa certa è che, con la riapertura dei centri sportivi dal 25 maggio scorso, il Decreto Rilancio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 19 maggio, ha dedicato il comma 4 dell’art. 216.

Cosa dice l’articolo 216

Se si è titolare di un ad un centro per lo svolgimento di attività sportiva (palestra, piscina, ecc.) a qualunque livello, si può presentare un’istanza di rimborso di quanto già versato e non ususfruito, allegando la ricevuta di pagamento.

Attenzione, però, l’istanza di rimborso può essere presentata al gestore dell’impianto sportivo entro 30 giorni dalla conversione in legge del Decreto Rilancio. Quindi conviene attendere che il Decreto legge diventi Legge dello Stato.

A cosa si ha diritto?

Una volta che il Decreto Rilancio è stato convertito in Legge ed è stata presentata l’istanza, il gestore, entro 30 giorni, può rilasciare, in alternativa al rimborso in danaro, un voucher di pari valore utilizzabile presso la stessa struttura ed entro 1 anno dalla cessazione delle misure di sospensione dell’attività sportiva.

IMPORTANTE: Ricordiamo che in sede di conversione, a seguito della discussione del Decreto in Parlamento, potrebbero essere apportate delle modifiche. Per questo è consigliabile attendere il testo di legge per capire cosa fare.

Adiconsum, al momento, consiglia di:

– valutare attentamente le offerte proposte dai centri sportivi come la proroga dell’abbonamento e di accoglierle o meno a seconda delle proprie esigenze;

– leggere attentamente il contratto di abbonamento stipulato alla ricerca di clausole relative a mancata fruizione delle prestazioni.