C’è chi preferisce tenerli che non si sa mai, chi non saprebbe a chi rivolgersi e chi non riesce proprio a trovare il tempo per portarli in un’isola ecologica. Altri ancora non si capacitano del fatto che se ne devono occupare loro, oppure altri li lasciano lì dove stanno, che fastidio non ne danno. I più volenterosi li tengono da parte convinti che un giorno troveranno il modo di ripararli. Stiamo parlando degli atteggiamenti delle persone nei confronti dei loro vecchi che, per un motivo o per un altro, non se ne riescono a liberare.

Una recente indagine Doxa, commissionata da Ecodom – Consorzio italiano riciclo e recupero elettrodomestici (RAEE) ha studiato il fenomeno. Da questa ricerca è nato il progetto Garage Story: dieci profili tipo di chi non ricicla in modo regolare gli apparecchi elettrici: disinformati, pigri, polemici, nostalgici, idealisti, appassionati del fai da te, diffidenti, oculati, accumulatori, disinteressati. li ha interpretati creativamente raccontandoli in altrettante brevi storie. Ognuno di loro porta a propria discolpa delle motivazioni più o meno diffuse in Italia. Ma non ci sono giustificazioni accettabili per chi non ricicla correttamente. Smaltire elettrodomestici senza seguire le regole comporta un duplice effetto negativo:

  • un rischio ambientale, perché i (Apparecchi elettronici ed elettrici) possono contenere sostanze inquinanti e dunque vanno dismessi in maniera differenziata e trattati da parte di impianti specializzati;
  • un danno economico per il nostro Paese, in quanto dal trattamento dei RAEE si possono ricavare quantità importanti di materie prime, peraltro con un “costo energetico” molto più basso di quello connesso all’estrazione di materie prime vergini.

Nelle case italiane si nasconde un vero e proprio “tesoro”: si stima che nelle cantine e nei garage di ogni famiglia ci siano in media 8 elettrodomestici. Un normale frigorifero può contenere fino a 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio: materiali recuperabili e riutilizzabili.

Con una raccolta media di 4 kg pro capite, l’Italia è sedicesima in Europa per il recupero degli apparecchi elettrici: ci sono ampi margini di miglioramento. Il consorzio Ecodom, nel corso del 2012, ha recuperato 62 mila tonnellate di materie prime: al primo posto il ferro (oltre 44 mila tonnellate), seguito da plastica (7 mila tonnellate), rame (2 mila tonnellate) e alluminio (1.700 tonnellate). L’utilizzo delle materie prime ottenute ha consentito un risparmio energetico di circa 272.215 Giga Joule, per intenderci, pari al consumo annuo totale di a circa 60 mila abitanti ovvero la popolazione veronesi di Borgo Venezia,  Porto San Pancrazio e Borgo Roma.

Per approfondire: Ecodom

Garage story (.pdf) e indagine doxa (.pdf)

Consulta la pagina Amia per smaltire gli elettrodomestici