Adiconsum – dichiara Pietro Giordano, Segretario Nazionale Adiconsum – è più che favorevole ad incentivare la crescita di fonti di energia pulita e rinnovabile, ma questa deve avvenire a costi accettabili e che favoriscano le tecnologie più efficienti e meno costose.Come più volte ha segnalato l’Autorità per l’energia, proseguire nell’erogazione indiscriminata di , che sono i più alti d’Europa, porterebbe a un incremento insostenibile della bolletta dei cittadini e delle imprese.

Adiconsum denuncia con forza che, permettendo di installare i progetti per oltre 9.000 Megawatt di impianti fotovoltaici con gli attuali livelli di incentivi, si garantiscono vergognosi extraprofitti a chi produce, installa e possiede pannelli fotovoltaici, ma si produce un aggravio di oltre 5,7 miliardi di euro all’anno sulle bollette dell’energia elettrica delle famiglie e delle imprese (vedi denuncia dell’AEEG), che sono già tra le più pesanti di Europa.

Già sulle spalle dei consumatori si è scaricato il famigerato Cip 6 – prosegue Giordano – costato ai consumatori 23 miliardi di euro dal 2001 a oggi, che ha finanziato, più che le vere rinnovabili, le cosiddette fonti assimilate (residui della lavorazione del petrolio, gas siderurgici ecc.) e che fortunatamente oggi è in via di esaurimento.

Per questi motivi – conclude Giordano – Adiconsum condivide la scelta del Governo di rivedere radicalmente da subito il sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili e in particolare al , in modo da adeguarli ai costi delle tecnologie in costante riduzione, così come è avvenuto in Spagna, Francia e Germania.

Adiconsum chiede altresì al Governo di limitare l’applicazione degli incentivi agli impianti installati sugli edifici esistenti, escludendo i campi fotovoltaici, che tolgono terreno alle produzioni agricole e spesso sono appannaggio della criminalità organizzata.

Adiconsum esporrà questa posizione al Ministro Romani, nell’incontro che ha convocato su questo tema per martedì 15 marzo p.v..

Comunicato Stampa Adiconsum Nazionale

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