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Green pass: attenti alle truffe

Ottenere il Green pass non è per tutti così agevole. Mentre infatti ormai è routine per i vaccinati, è ancora un percorso ad ostacoli soprattutto per chi ha contratto il Covid, come abbiamo già riportato in una nostra notizia dedicata. Purtroppo, proprio in questi momenti di difficoltà, trovano terreno fertile le truffe. Di che si tratta?

Il Green pass vero è solo uno

Possono arrivare via sms, via mail o anche via WhatsApp. Sono i messaggi che ti promettono di riceverlo subito e magari dietro pagamento di una somma di denaro. Si tratta di messaggi che attecchiscono facilmente, aiutati dalle difficoltà incontrate da tanti cittadini nell’ottenere il documento.

Come riconoscere il Green pass vero da quello falso: la App “VerificaC19”

Il problema è che il vero Green pass può essere emesso solo da un’autorità e quell’autorità è il Ministero della Salute. L’emissione della vera certificazione è notificata tramite una e-mail che ha come mittente “Ministero della Salute” o via sms con mittente “Min Salute”. Non è un caso che il Green pass sia dotato di un QR Code. Ciò consente di verificarne l’autenticità e la validità.

La app funziona anche offline, cioè senza bisogno della connessione a internet. L’applicazione non permette:

salvaguardando quindi la privacy dei cittadini.

Chi può effettuare il controllo del Green pass 

Quando serve utilizzare il Green pass

In attesa di eventuali nuove modalità di utilizzo annunciate, al momento, il Green pass è già richiesto per:

In aggiunta a queste modalità, a partire dal 6 agosto 2021, il Green pass servirà anche per:

IMPORTANTE: In caso di violazione, la sanzione va dai 400 ai 1.000 euro sia per l’esercente che per l’utente.

Il Green pass nei trasporti

Il Green pass facilita gli spostamenti verso il nostro Paese da quelli inseriti nella lista C dal Governo italiano (al momento Stati dell’UE, Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Canada, Giappone, Stati Uniti)

Solo per l’ingresso in Italia dal Regno Unito, invece, sebbene il Paese britannico sia inserito nella lista C, il nostro Governo richiede un tampone rapido o molecolare effettuato nelle precedenti 48 ore.