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IntCatch, a Bardolino i responsabili del progetto internazionale per la tutela del Garda

I responsabili internazionali di , il progetto europeo di innovazione e monitoraggio dei bacini idrici, si sono riuniti a per presentare la partenza della prima fase delle attività.
IntCatch fa del lago di il più importante sito di innovazione d’Europa; finanziato nell’ambito di , il più prestigioso programma di ricerca europeo, IntCath annovera tra i suoi partner italiani Azienda Gardesana Servizi, di , di ed altre aziende private. L’obiettivo è quello di mettere a punto, validare e replicare metodi e tecniche robotiche e biotecnologiche di monitoraggio e di gestione dei bacini idrografici.

Alla presentazione del progetto hanno partecipato il professore della Brunel University e coordinatore internazionale del progetto Mark Scrimshaw, il prof. Francesco Fatone responsabile scientifico per l’Università di Verona, il prof. Sergio Ponsà Salas responsabile del sito del fiume Ter (Catalogna), Simos Malamis responsabile del progetto per il Politecnico di Atene, il presidente di Azienda Gardesana Servizi Alberto Tomei, i sindaci gardesani, i responsabili di Arpav, Ato Veronese, , Federalberghi, Legambiente e le associazioni del territorio.
L’emergenza – ha sottolineato il presidente di AGS, Alberto Tomei – non è il modello ideale per pianificare il futuro e la gestione delle nostre risorse idriche. È necessario definire un percorso innovativo per poter salvaguardare una risorsa preziosa com’è il lago di Garda e il suo territorio. Da questa esigenza e dalla volontà di dare un futuro condiviso a questo nostro territorio è nata la nostra partnership nel progetto IntCatch”.

L’avvio del progetto si suddivide in tappe. Nei primi sei mesi, a partire proprio da giugno, si procederà alla messa a punto dei sistemi di monitoraggio. Alcuni sono molto complessi, come i droni acquatici o gli impianti di analisi che saranno sistemati a Villa Bagatta, a Lazise. I secondi sei mesi saranno utilizzati per testare gli strumenti utilizzati. Nei due anni successivi si procederà con la validazione dei risultati e la standardizzazione dei processi da applicare sul Tamigi e sugli altri bacini europei coinvolti nel progetto. Il quarto e ultimo anno, si procederà all’analisi dei dati raccolti e alla loro applicazione, come modello per la corretta gestione dei bacini idrici europei.

Grazie all’utilizzo dei dati scientifici – spiega Fatonesarà possibile scegliere i migliori strumenti per il trattamento delle acque. Ma non solo: un contributo fondamentale per la riuscita del progetto è il coinvolgimento della popolazione. La cosiddetta citizen science, cioè, la partecipazione attiva di chi lavora, vive, opera sul Garda, è uno dei pilastri su cui si basa questo progetto. Come nel modello inglese, è la comunità che deve impegnarsi a favore del proprio territorio e noi dovremo spingere perché questo avvenga”.

Da parte delle categorie economiche è giunto il pieno sostegno al progetto, con la volontà di pubblicizzarne le modalità e i risultati ottenuti. Nicola Thurner, delegato di Confcommercio sul Garda, analizza: “Confcommercio è molto contenta che il Garda diventi il cuore di questo progetto europeo di innovazione. Allo stesso tempo speriamo che non ci si dimentichi del nuovo collettore, infrastruttura necessaria per il nostro lago”.

IntCatch sta per: Sviluppo e applicazione di nuovi modelli integrati per il monitoraggio e la gestione dei bacini d’acqua