applesIl trend per cui si era osservato negli ultimi anni un costante miglioramento e la diminuzione della quantità di residui chimici rilevati nell’ortofrutta in vendita nei nostri mercati sembra purtroppo si sia arrestato”. E’ il triste esordio del rapporto di Legambiente, “Pesticidi nel Piatto” (Il Rapporto) che rappresenta il quadro delle analisi compiute nel corso del 2008 sull’ortofrutta. L’1,2% dei campioni analizzati (8764) presenta concentrazioni elevate – dunque fuori norma di legge – di residui di agrofarmaci. La frutta si riconferma quale categoria “più inquinata”, con un aumento, rispetto all’anno scorso, delle irregolarità.

“Una possibile chiave di lettura dell’aumento delle irregolarità riscontrate nel Rapporto – ha dichiarato Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – è il costante aumento delle importazioni da quei Paesi che non utilizzano i nostri stessi sistemi di controllo”.

Quali azioni il consumatore può mettere in atto affinchè la sua dieta quotidiana non venga “aggredita” da questi residui chimici? Innanzitutto – ha osservato Ferrante di Legambiente- il consumatore nel fare acquisti deve prediligere i prodotti di cui conosce l’origine; deve consumare preferibilmente frutta e verdura di stagione e di provenienza italiana che, al di là di qualsiasi spirito nazionalista, sono i prodotti che offrono maggiore garanzia di controllo”.

Approfondimenti: legambiente.it e helpconsumatori.it