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L’uso responsabile del denaro e la difesa del risparmio. Il report del convegno a cura di Prospettiva Famiglia

Pubblichiamo di seguito la sintesi del L’uso responsabile del danaro e la difesa del . Strumenti e tutele del risparmiatore” redatta dal Presidente dell’Associazione Prospettiva Famiglia, Paolo Stefano. L’iniziativa è stata promossa dall’anzidetta Associazione in collaborazione con le Associazioni di consumatori veronesi nell’ambito del progetto camerale Facciamo i conti 2016.

– Progetto GENERAZIONI

L’USO RESPONSABILE DEL DANARO E LA DIFESA DEL RISPARMIO. STRUMENTI E TUTELE DEL RISPARMIATORE

5 dicembre 2016 – Centro civico “N.Tommasoli”

Relatori:

Emanuele CAOBELLI, Presidente Lega Consumatori di
Guido TRABUCCHI, mediatore in Verona
Silvia CAUCCHIOLI, Verona
Enrico SCARAZZATI, Lega consumatori di Rovigo
Erica ZANCA, Presidente Lega Consumatori del Veneto
Valter RIGOBON, Presidente Adiconsum Veneto
Interessante serata dedicata all’uso responsabile del danaro e alla tutela dei risparmi che spesso le famiglie riescono a fare solo a costo di grandi sacrifici; risparmi che tuttavia sono messi in pericolo da un mondo sempre più veloce e complesso, da falsi richiami di facili guadagni a cui però corrispondono – a volte inconsapevolmente – altrettanto elevati rischi e da una situazione di crisi – la peggiore degli ultimi ottant’anni – che dieci anni fa, pochi avrebbero predetto così lunga e dolorosa.

Sta di fatto che la serata è stata ben introdotta dal prof. Salandra, il quale ha presentato gli illustri relatori ed ha inquadrato l’argomento da presentare al pubblico presente. Poi la parola è passata all’avv. Caobelli che in qualità di moderatore ha smistato la parola ai vari relatori; una formula – quella della presentazione a più voci – che risulta più efficace per mantenere l’attenzione del pubblico su temi non sempre facili.

L’avv. TRABUCCHI ha invitato a sfruttare lo strumento della mediazione come mezzo per portare intorno al tavolo le controparti delle controversie legate a perdite finanziarie; tali controparti sono nella marggior parte dei casi, banche da una parte e clienti dall’altra. Con lo strumento della mediazione, ci si può avvalere di un terzo imparziale e super partes che – sulla base delle normative vigenti e della documentazione (fondamentale) a supporto della richiesta – cerca di arrivare ad una soluzione che possa star bene ad entrambe le parti; soluzione che magari talvolta porta ad un risarcimento parziale, ma quanto meno evita i tempi, le lungaggini ed i costi della giustizia ordinaria. Importante il cenno alle ADR (Alternative Dispute Resolution) quale metodologia utilizzabile in alternativa per il raggiungimento di un soddisfacimento delle parti senza dover sopportare troppe spese. Anche in questo caso, come in quello della mediazione, è imprescindibile la figura di un avvocato che predisponga l’istruttoria, gestendone documenti, tempi ed azioni.

Poi la parola è passata all’avv. CAUCCHIOLI che ha presentato in modo chiaro e semplice le figure del Giurì finanziario e dell’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF); si tratta di comitati composti solitamente di 5 membri che – a costi irrisori (20 € per l’avvio della pratica) – consentono di arrivare alla presentazione di istanze presso gli istituti bancari per l’ottenimento di quanto dovuto. L’avv. CAUCCHIOLI ha citato due casi concreti di un ente pubblico italiano, che svolge anche attività di gestione del risparmio e di intermediazione del credito (con una rete di 14.000 sportelli), che sostanzialmente non risponde ad alcuna delle istanze presentate, ancorché palesemente responsabile del danno provocato al cliente; i due casi citati si riferivano ai Buoni Postali Fruttiferi per i quali l’ente emittente aveva offerto determinati rendimenti – piuttosto elevati e stampati sul titolo stesso – salvo “mangiarsi la parola” in un secondo momento e negando tale rendimento al momento in cui i risparmiatori hanno cominciato a chiederne il rimborso.

Ha preso poi la parola l’avv. SCARAZZATI per segnalare – tema poi ripreso anche da Valter RIGOBON – l’ampiezza del fenomeno legato alla crisi delle banche venete, fenomeno che ha coinvolto centinaia di migliaia di consumatori in varie parti d’Italia.

Infine, gli interventi di ZANCA e RIGOBON hanno sottolineato l’importanza di coltivare – soprattutto in Italia – una maggior cultura finanziaria per dare ai consumatori una maggior dimestichezza con l’argomento e poter sostenere un contraddittorio costruttivo con l’impiegato bancario che propone un certo investimento e per saper distinguere i prodotti a minor o maggior rischio. I casi di suicidio verificatisi negli ultimi anni da parte di persone che hanno visto sfumare tutti i risparmi di una vita, devono indurci ad un atteggiamento di prudenza nei confronti di prodotti complessi o di investimento ad elevato guadagno. Si consideri, inoltre, che spesso tali danni economici, si tramutano in situazioni di difficoltà familiare anche perché si scatenano dinamiche relazionali che portano ad addossare la colpa all’uno o all’altro dei componenti, esacerbando il clima familiare e peggiorando drasticamente l’atmosfera di molte famiglia, se non addirittura a determinarne la definitiva crisi.

Pertanto, grande prudenza, grande attenzione a ciò che si sottoscrive, non farsi prendere da sensi di inferiorità, ma valutare con lucidità le situazioni e mettere la firma solo se si è certi di ciò che si sta firmando. Purtroppo, il mondo è cambiato e, se 50 anni fa, quando si diceva “mettere i soldi in banca” o “me l’ha detto il direttore di banca” significa certezza assoluta, oggi non è più così. Sono saltati – ma mi sento di dire non solo in banca – pilastri di etica (“la stretta di mano che valeva più d un contratto firmato”), di competenza (i tempi stretti e le risorse scarse non sempre consentono a chi ci sta davanti di avere la piena consapevolezza e conoscenza di ciò che ci sta proponendo) e di punti di riferimento certi, che ci permettano di prevedere in modo affidabile l’andamento prossimo venturo.

Un mondo sempre più complesso, globale, estremamente volatile, dove le possibili cause di un determinato andamento dello strumento finanziario sono centinaia e possono nascere in qualunque parte del mondo (si pensi al missile in Corea o alle elezioni americane). Un mondo complesso dove pecche degli organi di vigilanza – specie sulle società non quotate – bilanci complessi, utilizzo di logiche di valorizzazione degli strumenti estremamente complesse possono nascondere situazioni di difficoltà dell’ente a cui abbiamo affidato i nostri risparmi. Situazioni che contrastano decisamente con quanto sancisce l’art. 47 della nostra Costituzione:

“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.

Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese“.

Un grazie ai relatori che hanno fatto capire ai presenti che, anche qualora avessero già subito il danno, non tutto è perduto e si possono adire vie di soluzione extra-giudiziale senza particolari sforzi economici o burocratici, ma ricorrendo agli organismi indicati.

A patto di aver precedentemente agito con prudenza, non aver messo firme sconsiderate e aver tenuto da parte tutta la documentazione del caso.

A presto.

Per PROSPETTIVA FAMIGLIA

dott. Paolo STEFANO