le temps c'est de l'argentPer garantire un adeguato flusso di finanziamenti all’, le misure anticrisi, varate dal governo alla fine di novembre, prevedono la costituzione di specifici Osservatori Regionali presso le Prefetture dei capoluoghi di regione con il compito di monitorare l’andamento del credito a famiglie e imprese.

La direttiva che dà avvio agli speciali Osservatori sul credito istituiti presso le prefetture è stata emanata il 31 marzo 2009.

In particolare, il documento, firmato dai ministri Maroni e Tremonti, disciplina il funzionamento degli organismi che hanno sede presso i capoluoghi di regione. Entro 15 giorni prevista la prima riunione con i rappresentanti delle imprese, i lavoratori e le banche.

L’articolo 12 del Decreto Legge 185 del 29 novembre 2008, convertito con legge 28 gennaio 2009, n. 2, al comma 6, stabilisce, infatti, che il Ministro dell’Economia e delle Finanze riferisca periodicamente al Parlamento in merito alle condizioni del finanziamento all’economia. Con questo monitoraggio, si mira, nell’attuale fase recessiva, ad individuare tempestivamente eventuali criticità nel mercato del credito a imprese e famiglie in specifiche aree del territorio, settori produttivi, classi dimensionali di impresa, caratteristiche del nucleo familiare e a comprenderne le cause.

Monitorare l’andamento dell’economia da una parte e assicurare un adeguato livello di patrimonializzazione del sistema bancario dall’altra, è quanto prevede il decreto anticrisi. A questo fine, il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato, fino al 31 dicembre 2009, a sottoscrivere, su specifica richiesta delle banche interessate, strumenti finanziari come i cosiddetti “Tremonti bond”.

La sottoscrizione di questi strumenti è condizionata all’accettazione della banca agli impegni definiti in un apposito protocollo d’intenti con il Ministero dell’economia e delle finanze, per quanto riguarda il livello e le condizioni del credito da assicurare alle piccole e medie imprese e alle famiglie, alle modalità con le quali garantire adeguati livelli di liquidità ai creditori delle pubbliche amministrazioni per la fornitura di beni e servizi, anche attraverso lo sconto di crediti certi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, e a politiche dei dividendi coerenti con l’esigenza di mantenere adeguati livelli di patrimonializzazione.

Il Decreto sui “Tremonti bond” prevede che il protocollo di intenti sia definito sulla base di un accordo quadro tra il Ministero e l’Associazione Bancaria Italiana. Tale accordo è stato sottoscritto il 25 marzo scorso, in occasione del secondo incontro sul “Liquidity day”.

Inoltre la banca deve adottare un codice etico contenente, tra l’altro, previsioni in materia di politiche di remunerazione dei vertici aziendali (per evitare il rilascio di inopportuni benefit).

Criteri, condizioni e modalità di sottoscrizione degli strumenti finanziari sono stati individuati con il decreto ministeriale del 25 febbraio 2009.

Tratto da governo.it