Erano entrambi in aula giovedì 27 settembre 2012, Daniele Scuccato e Andrea Volpe, imputati nel svoltosi avanti il Collegio del Tribunale di Verona presieduto dal dott. Sandro Sperandio.Durante l’udienza sono stati sentiti il Luogotenente Fera dei Carabinieri di Tregnago, che ha coordinato le indagini, il perito incaricato dal Pubblico Ministero, Giuliano Santin, e i multati costituitisi parte civile.

L’istruttoria ha evidenziato l’unica certezza: gli apparati installati sulla Strada Regionale 11 erano omologati secondo i dettami del Ministero dei Trasporti e  la durata del giallo non scendeva sotto i quattro secondi (poi aumentata a 5).

E’ rilevante, per contro, la circostanza riferita in merito al processo di accertamento delle infrazioni che coinvolge il legale rappresentante della Traffic Tecnology s.r.l., Daniele Scuccato (difeso dagli avv.ti Avesani e Zumerle) sia il comandante dei vigili di Lavagno, Andrea Volpe (con gli avv.ti Sancassani e de Cantis).

Le modalità con le quali le venivano elevate prevedevano una prima cernita, affidata alla Traffic Tecnology s.r.l., che recuperava tutti i filmati, registrati dai Vista Red, tramite un collegamento wireless con gli apparati installati sui semafori. Ogni dieci minuti i dati venivano in automatico riversati, utilizzando le connessioni adsl di due privati, sui server della società. Successivamente i tecnici della stessa, collegandosi ai dati immagazzinati, valutavano quali automezzi avessero commesso l´infrazione selezionando gli spezzoni c.d. “verbalizzabili” ovvero  tali da poter correttamente identificare la targa dell’auto e le circostanze dell’infrazione. Tale procedura avveniva tramite l’inserimento nel filmato, da parte di soggetti privati, di un segnalibro (c.d. flag) indicante il numero di targa del contravventore.

E’  emerso pertanto che tali operazioni non erano compiute da un agente della polizia locale. I vigili solo in un secondo tempo, ovvero dal mese di luglio 2007, ricevevano tutti i dati con i filmati.

Il Luogotenente Fera ha riferito sul punto che, nei primi mesi dell´installazione, venivano inviati al comando di Polizia Locale solo le foto cosiddette “utili”, cioè quelle che attestavano l´avvenuta violazione. Successivamente veniva inviato tutta la documentazione registrata.

In sostanza i soggetti coinvolti erano cinque:

  1. Traffic Tecnology, per la gestione degli apparati di rilevazione delle contravvenzioni, verifica dei comportamenti di guida sanzionabili e trasmissione dei dati ai vigili;
  2. Polizia Locale, per l’inserimento dei dati anagrafici, targa e indirizzo dei multati;
  3. Open Software, per la raccolta dei dati e la trasmissione degli stessi ai fini della postalizzazione;
  4. Selecta s.p.a., per la stampa e la postalizzazione dei verbali;
  5. Service Valley, (del gruppo Open Software) per rendere accessibili le immagini ai destinatari delle contravvenzioni e alla Polizia Locale.

Secondo il consulente Giuliano Santin le criticità del sistema erano due. La prima relativa all’autenticità dei dati che erano trasmessi, durante i vari passaggi, senza identità digitale. La seconda attinente alla mancata stampa da parte della Polizia locale dell’originale del verbale prima dell’invio dello stesso per la postalizzazione. L’art. 385 del CdS prevede che presso il Comando sia sempre depositato l’originale del verbale di infrazione. Tale accorgimento, peraltro, avrebbe evitato le difformità tra alcuni verbali notificati e gli originali.

Per le  6.928 elevate è scattata l’accusa di falso, anche perchè i verbali del mese di agosto 2007 vennero firmati da agenti in ferie o destinati ad altro servizio. A questa accusa si aggiunge la turbativa d’asta perchè fu favorita la Traffic Technology e  disposto il sub appalto di parte del procedimento di accertamento alla Open Software nonostante il divieto contenuto nel contratto d’appalto.

Da segnalare che gli apparati furono installati a seguito della delibera di giunta del Comune di Lavagno n. 90 del 31/05/2006 ove si dava atto che ad ogni ciclo completo degli impianti semaforici 4 autoveicoli passavano con il rosso e il Giudice di Pace di Verona aveva archiviato alcuni verbali a seguito di ricorsi fondati su “false” motivazioni.

Non fu eseguita, secondo i Carabinieri, alcuna statistica degli incidenti stradali o delle contravvenzioni elevate per il passaggio con il rosso.

Il processo, che coinvolge anche le parti civili, il Comune di Lavagno con l’avvocato Tosetto e gli automobilisti multati con l’avvocato Dalla Rosa, continua giovedì 4 ottobre ore 9,00 con l’audizione dei testi della difesa tra cui l’ex Sindaco di Lavagno, Molinaroli.

Per approfondimenti: https://adiconsumverona.it/tag/vista-red/