Una legge utile e opportuna, che rischiava però di rimanere del tutto priva di effetti concreti. Tre i punti critici: un maggioranza di crediti, non dei creditori, troppo elevata (il 70%), la previsione dell’integrale pagamento dei dissenzienti e l’esclusione dell’esdebitazione.

La decisione non è condivisibile in quanto si rinvia a tempo indeterminato una necessità ormai improrogabile di soluzioni per le famiglie indebitate invece di inserire nella norma le soluzioni più opportune e dopo che era comunque stata emanata la legge 27 gennaio 2012 n. 3 recante “Disposizioni in materia di e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovra indebitamento”, che affronta le problematiche su e racket.