In Italia la vendita a distanza dei servizi, soprattutto via telefono, è condotta in maniera aggressiva nei confronti del consumatore. A questa pratica da Far West – afferma Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – insieme alle altre Associazioni Consumatori, ci siamo opposti in tutte le audizioni presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, proponendo di abolire l’accettazione del contratto alla prima telefonata, e ricevendo sempre dalle aziende come risposta la stesura di un Codice di Autoregolamentazione. Con il beneplacet dell’AGCOM.

Stesso copione si è ripresentato per il Registro delle Opposizioni, che avrebbe dovuto dare soluzione al problema delle telefonate aggressive.

Al malfunzionamento del Registro gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – denunciato non solo da Adiconsum e dalle altre Associazioni Consumatori, ma anche dal Garante della Privacy, le aziende, telefoniche ed energetiche in testa, anche in questa occasione hanno avanzato come soluzione, un Codice di autoregolamentazione. Stavolta con il beneplacet della Fondazione Bordoni.

Il fatto è grave – commenta Giordano – sia perché tale protocollo conferma l’inadeguatezza dei Codici di Autoregolamentazione a risolvere il contenzioso con i consumatori, come da noi più volte denunciato, sia perché la Fondazione Bordoni è un organismo direttamente legato al Ministero dello Sviluppo economico che non dovrebbe siglare accordi con le aziende causa dei disservizi. Purtroppo questa è la conseguenza del nuovo corso della Fondazione che, con l’insediamento dell’avv. Alessandro Luciano, ha annullato tutti i rapporti con le Associazioni Consumatori instaurati dal suo predecessore Enrico Manca.

Per Adiconsum – conclude Giordano – la regolamentazione delle vendite a distanza va rivista e normata nel suo insieme (compreso l’e-commerce), evitando regolamenti di settore che ne vanifichino l’efficacia. Gli organi di controllo devono avere al loro interno la rappresentatività di tutte le parti interessate, compresi i consumatori. Il Governo recepisca al più presto la Direttiva europea 2011/83/UE che introduce nuove regole a tutela del consumatore e intervenga con una regolamentazione di sistema sulle vendite a distanza.