I cittadini dell’Emilia Romagna colpiti dal sisma saranno gli ultimi a poter usufruire dell’aiuto dello Stato per la ricostruzione delle loro case e degli edifici pubblici per i danni del . Il decreto di riordino della Protezione Civile, approvato e pubblicato già in Gazzetta, pone fine infatti agli interventi pubblici, come si erano visti in Umbria o in Abruzzo.

Nei fatti – commenta Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – il decreto approvato ha dato il via, in caso di dichiarazione dello stato di calamità naturale, ad ordinanze con indicazioni che riguardano esclusivamente l’organizzazione dei servizi di Pronto Soccorso e di assistenza ai soggetti colpiti dall’evento, on più ad aiuti per la ricostruzione.

Chi sarà assicurato sarà risarcito – prosegue Giordano – e chi non lo sarà non riceverà alcun aiuto dallo Stato. Ecco perché il decreto prevede la possibilità di stipulare coperture assicurative su base volontaria contro i rischi di danni derivanti da calamità naturali e di estendere quella già insistente sull’abitazione.

È l’ennesimo taglio all’intervento pubblico in favore dei cittadini, che però non può essere unicamente scaricato per l’ennesima volta sui cittadini, in presenza di dissesti idrogeologici e di parziale o totale salvaguardia del territorio e di norme antisismiche spesso obbligatorie solo nelle aree sismiche “tradizionali”.

Si crei – conclude Giordano – un Fondo mutualistico presso la Consap, con contributi pubblici e con interventi economici privati, capace di intervenire in caso di calamità naturali. Si potrebbero stipulare così polizze assicurative cumulative capaci di coprire parzialmente o per intero gli eventi catastrofali.