«Sull’annunciato taglio delle risorse per il trasporto pubblico locale su gomma, – evidenzia il presidente dell’associazione Davide Cecchinatoauspica che la Regione possa intervenire per garantire un servizio di elevata qualità anche nel Veneto occidentale come in provincia di Verona, vista le criticità nei collegamenti ferroviari.  Le conseguenze di un eventuale taglio saranno gravi nelle frazioni veronesi più decentrate o nelle aree montane, dove il trasporto su gomma svolge anche un’utilità sociale. Ma anche in città sulle tratte meno appetibili, come quelle che collegano il centro con, ad esempio, il Quadrante Europa, sede di parecchie attività e uffici. Al riguardo è auspicabile che in un eventuale tavolo di confronto regionale, a cui dovrebbero partecipare anche le Associazioni di consumatori, prevalga il buon senso».

Adiconsum Verona riceve ogni anno decine di segnalazioni sulla puntualità e sulla qualità del servizio di locale. Paragonare il Veneto al Giappone  sembra azzardato per quelle tratte del Veneto Occidentale in cui si viaggia a rilento, talvolta in convogli sporchi, sovraffollati e senz’aria condizionata, o addirittura non si viaggia. Infatti, se nel Veneto Orientale l’offerta del servizio ferroviario soddisfa il 70-80% della domanda, ad Ovest la percentuale precipita al 50%. Non mettiamo in dubbio che i dati presentati da Trenitalia e dalla Regione del Veneto siano veritieri peraltro riguardano argomenti sui quali i vettori sono chiamati a precise responsabilità dalla normativa di riferimento.

Purtroppo dobbiamo denunciare che esiste un Veneto a due velocità. I cittadini sono discriminati: quelli residenti a Oriente possono evidentemente usufruire di servizi alla giapponese. Per contro quelli ad Occidente sono penalizzati nell’accesso al servizio di trasporto ferroviario regionale.

«La Regione – conclude Cecchinato – dovrebbe pertanto riservare a tutti lo stesso livello di offerta. Ad esempio il trasporto regionale nelle tratte Bolzano-Verona-Bologna e Verona-Mantova ha un potenziale ben maggiore rispetto all’attuale. Si potrebbero garantire partenze ogni 15-20 minuti anzichè circa ogni ora come avviene oggi. E’ solo questione di volontà politica. Sarebbe, inoltre, interessante proporre l’indagine sulla qualità del servizio e la soddisfazione della clientela per la tratta Verona-Legnago gestita dalla società regionale Sistemi territoriali, sicuramente i risultati non sarebbero di alto gradimento visto i continui e frequenti disagi subiti dai pendolari. In Regione lo sanno bene ma nessuno fa nulla. Perchè?».