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Voucher, negati i diritti dei turisti: appello di Adiconsum al Parlamento.

Adiconsum, già all’inizio dell’emergenza, scrisse al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero per il Turismo, presentando delle proposte chiare per risarcire tutti i consumatori danneggiati dalla cancellazione dei , delle vacanze dei concerti, degli spettacoli, ecc.. Allora, inascoltata, Adiconsum chiese di dare sì il , ma garantendo, alla sua scadenza, in caso di non utilizzo, la possibilità per il consumatore di ottenere il rimborso monetario – afferma Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale.

Sulla live chat di Adiconsum accessibile dal nostro sito – prosegue De Masi – sono migliaia i consumatori che ci segnalano quotidianamente che, a causa del meccanismo del voucher così come previsto dalla legge Cura Italia, hanno perso i soldi del viaggio che non potranno più fare perché costretti dal datore di lavoro a prendere le ferie ora per l’emergenza o che, a causa di trasferimento in altro Paese, perderanno i soldi dell’abbonamento alla palestra o i soldi dei viaggi aerei sospesi che difficilmente potranno fare.

Adiconsum denuncia che è stato negato un diritto fondamentale dei consumatori e che tale diritto deve essere immediatamente ripristinato.

Pertanto, Adiconsum rivolge un appello ai Parlamentari italiani, affinché correggano questa stortura che anche l’Europa e l’Antitrust hanno dichiarato illegittima.

Tutti i voucher – continua De Masi – per il rimborso dei viaggi, per il rimborso dei concerti, per il rimborso delle palestre, per il rimborso delle gite scolastiche, devono essere attivati nella modalità che al loro termine il consumatore possa scegliere di poter essere ristorato in denaro.

Il comparto del turismo – conclude De Masi – non può essere salvato con i voucher dei consumatori, ma con interventi strutturali e consistenti da parte del Governo. Adiconsum è pronta a collaborare con l’industria del turismo per individuare soluzioni di pronta applicazione a livello nazionale e rispettose delle raccomandazioni della Commissione europea, lavorando anche per prevenire gli eventuali contenziosi che potrebbero insorgere con i consumatori ricorrendo alle procedure di conciliazione.