Fai valere i tuoi diritti!
Associazione Difesa Consumatori APS
È ormai consuetudine che contestualmente alla modulistica per l’iscrizione e all’eventuale richiesta di pagamento delle tasse, le famiglie si vedano recapitare da parte della scuola anche la richiesta di pagamento del c.d. contributo scolastico, contributo che ormai ha raggiunto cifre consistenti: dai 150 ai 300 euro a figlio a seconda della scuola.
Molti gli “stratagemmi” adottati dalle scuole per indurre le famiglie al pagamento del contributo:
Ciò non toglie che numerose scuole invece forniscono alle famiglie una informativa corretta sul contributo scolastico richiesto.
Ma che cos’è esattamente il contributo scolastico?
È bene chiarire che nell’ambito dell’autonomia scolastica, le scuole hanno la possibilità di richiedere alle famiglie il pagamento di un contributo per l’arricchimento dell’offerta formativa, o a sostegno dell’attività di laboratorio, ecc..
Tali contributi sono però da considerarsi sempre e comunque “erogazioni liberali” cioè volontari e non tasse o contributi obbligatori. Pertanto sono da considerarsi illegittime le richieste di alcune scuole che subordinano l’iscrizione degli alunni al pagamento del contributo.
Adiconsum non è contraria ai contributi quando il loro obiettivo è quello di migliorare il servizio scolastico, ma ritiene che tale richiesta debba essere posta in maniera corretta.
A tal proposito Adiconsum ricorda che: