Con il termine di si intende quell’escamotage adottato dai produttori/costruttori di costruire prodotti funzionanti per un periodo prefissato, al termine del quale il consumatore messo di fronte alla scelta se riparare il bene o acquistarlo nuovo, a volte si trova costretto a scegliere quest’ultima opzione.

Di obsolescenza programmata si è cominciato a parlare in occasione dell’entrata in vigore della garanzia legale di conformità che insiste su tutti i beni di consumo e che dura 24 mesi. Molti prodotti elettrici o elettronici presentano infatti problematiche in corrispondenza proprio della fine del periodo di garanzia legale.

Alcuni parlamentari hanno presentato un disegno di legge, il n. 615, per modificare il Codice del Consumo nella parte relativa alla garanzia dei beni di consumo ed hanno audito, in maniera informale, i rappresentanti del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, tra cui Adiconsum.

In merito al ddl abbiamo espresso parere favorevole nel disciplinare con urgenza il fenomeno dell’obsolescenza programmata che arreca danni ai consumatori, ne sosteniamo e ne condividiamo le finalità e proponiamo le seguenti integrazioni/modifiche.

·      all’art. 2 (sui diritti dei consumatori) e all’art. 4 (sugli obblighi generali) proponiamo di integrare le modifiche apportate dal ddl inserendo anche la data di inizio e fine produzione del prodotto

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all’art. 8, comma 4-bis (in materia di CNCU – Consiglio nazionale Consumatori e Utenti) proponiamo di inserire la possibilità per il Consiglio di svolgere l’attività di vigilanza e di controllo in merito alle tecniche di obsolescenza programmata, avvalendosi dell’ausilio delle Autorità proposte ai controlli (Guardia di Finanza, Agenzia, Dogane e Monopoli di Stato)

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all’art. 9 (sulle sanzioni) proponiamo di aggiungere il comma 3 specificando che gli importi derivanti dalle sanzioni vadano quali fondo di supporto al CNCU per le iniziative di vigilanza e controllo.


 Adiconsum condivide gli altri articoli del disegno di legge n. 615.