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Associazione Difesa Consumatori APS

Una sentenza significativa arriva dal Tribunale di Verona nel noto caso dei diamanti da investimento venduti attraverso gli sportelli bancari di Banca BPM e banca Aletti. Il giudice ha condannato Banca Aletti a risarcire un socio di Adiconsum Verona per 123.000 euro, oltre rivalutazione e interessi, per l’acquisto di diamanti effettuato oltre dieci anni fa, nel 2004 e nel 2007.

Il cliente, all’epoca, aveva acquistato le pietre preziose su sollecitazione diretta della banca, che presentava l’operazione come una forma sicura e redditizia di investimento. Nonostante l’intervento tempestivo di Adiconsum, la banca si era rifiutata di proporre una transazione, sostenendo che, essendo trascorsi più di dieci anni, il diritto si fosse prescritto.

Il ricorso in Tribunale, portato avanti con l’assistenza di legali, ha però ribaltato la situazione: il giudice ha rigettato leccezione di prescrizione, chiarendo che il termine decennale non decorre dalla data dellacquisto, ma dal momento in cui il danno è divenuto evidente, ovvero quando il cliente ha scoperto la reale sproporzione tra il valore effettivo dei diamanti e il prezzo pagato.

La sentenza ha riconosciuto come determinante il comportamento della banca, che ha violato i propri obblighi informativi e protettivi, generando nell’investitore un legittimo affidamento sulla bontà dell’operazione.

“La decisione del Tribunale è un precedente importante – commenta l’associazione – perché riconosce che non può esserci prescrizione quando il danno emerge solo successivamente. Si conferma, ancora una volta, il ruolo fondamentale delle associazioni dei consumatori nel garantire giustizia anche nei casi più complessi e apparentemente chiusi.”

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Questa mattina, 27 marzo 2025, presso la Sala Pastore della CISL di Verona, si è svolta la conferenza stampa organizzata da Adiconsum Verona e l’Università di Verona per presentare i risultati dello studio “Energia di comunità. La produzione e il consumo partecipato di energia per un modello innovativo di economia locale”.

La ricerca, condotta tra dicembre 2024 e gennaio 2025, ha analizzato il comportamento e le percezioni dei cittadini riguardo al consumo energetico, alla sostenibilità e alla possibilità di partecipare a comunità energetiche. Lo studio ha coinvolto sia un’indagine quantitativa su un ampio campione di consumatori, sia interviste qualitative a membri di gruppi di acquisto solidale del territorio veronese.

All’evento sono intervenuti:

  • Iacopo Cera, Presidente di Adiconsum Verona
  • Debora Viviani, Ricercatrice di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona
  • Loriano Tomelleri, Presidente di Lupatotina Gas e Luce

Durante l’incontro sono stati illustrati i principali dati emersi, con particolare attenzione alle strategie adottate dalle famiglie per contenere i consumi, al livello di conoscenza delle bollette e all’interesse verso le energie rinnovabili e le comunità energetiche. È emerso che, sebbene la sensibilità al tema sia alta, esistono ancora ostacoli legati alla scarsa informazione e agli investimenti iniziali richiesti per la transizione energetica.

I risultati completi della ricerca sono disponibili al seguente link: Risultati Ricerca

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Il 27 marzo 2024, alle ore 10:00, Adiconsum Verona e l’Università di Verona presenteranno i risultati dello studio “Energia di comunità. La produzione e il consumo partecipato di energia per un modello innovativo di economia locale”, condotto nel periodo dicembre 2024 – gennaio 2025. Durante la conferenza stampa, che si terrà presso la CISL di Verona, via Lungadige Galtarossa, 22, verranno illustrati i principali dati emersi dalla ricerca, evidenziando l’impatto e i benefici dell’iniziativa per i cittadini.

L’indagine ha analizzato il funzionamento e l’impatto del Gruppo di Acquisto Energia e Gas di Adiconsum Verona, concentrandosi sui benefici economici e sociali per i consumatori aderenti. Tra i dati più rilevanti emersi, si segnala che il 57,5% dei partecipanti monitora sempre i costi energetici, mentre il 74% ha adottato strategie per contenere l’aumento dei prezzi, tra cui l’uso di lampadine a LED (54,8%), l’impiego degli elettrodomestici nelle fasce orarie più convenienti (49,3%) e la riduzione della temperatura del termostato (43,8%). Inoltre, l’84,9% degli iscritti al gruppo d’acquisto si ritiene molto soddisfatto, in particolare per il senso di tutela (43,8%) e per il risparmio ottenuto (43,4%).

L’indagine ha inoltre esplorato l’interesse dei cittadini verso modelli di consumo energetico più sostenibili, come la creazione di comunità energetiche. Sebbene emerga un interesse timido, il 39,3% degli intervistati sarebbe disposto a pagare fino al 10% in più per energia da fonti rinnovabili, mentre una parte più ridotta del campione (16%) sarebbe disponibile a investire fino a 500 euro per la costituzione di una comunità energetica.

Alla conferenza stampa interverranno:

  • Iacopo Cera, Presidente di Adiconsum Verona
  • Debora Viviani, Docente dell’Università di Verona e responsabile dello studio

L’evento sarà un’importante occasione per approfondire il tema delle tariffe energetiche e del ruolo dei gruppi di acquisto come strumento di tutela dei consumatori, in un periodo di forti oscillazioni nei prezzi dell’energia e del gas.

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Una promessa di guadagni elevati e sicuri ha spinto migliaia di risparmiatori a investire ingenti somme di denaro in un sistema che si è rivelato una truffa ben orchestrata. Anche a Verona, decine di cittadini hanno subito perdite economiche dopo aver affidato i propri risparmi alla società Global Group Consulting, che garantiva rendimenti fino al 4% mensile attraverso presunti investimenti in lingotti d’oro.

L’inchiesta della Procura di Milano ha svelato che il meccanismo utilizzato era in realtà un classico schema Ponzi: i capitali raccolti dai nuovi investitori servivano a pagare i rendimenti promessi ai clienti precedenti, senza che venissero effettuati reali investimenti nel mercato dell’oro. Per anni, il sistema ha retto, alimentato da una rete di promotori che operavano in sedi prestigiose e organizzavano eventi esclusivi per accrescere la fiducia degli investitori. Tuttavia, nell’aprile 2024, con la fuga dei vertici della società e l’arresto di alcuni responsabili, lo schema è crollato, lasciando oltre 5.000 persone con perdite per un totale di quasi 89 milioni di euro.

Adiconsum Verona ha già ricevuto numerose segnalazioni di cittadini truffati e sta raccogliendo le adesioni per avviare azioni di tutela. “Molti risparmiatori si sono fidati di una società che appariva solida e ben strutturata. Ora si ritrovano senza risposte e con il rischio di non recuperare i propri investimenti”, afferma Iacopo Cera, presidente di Adiconsum Verona.

L’associazione invita tutte le persone coinvolte a segnalare la propria situazione e a unirsi alle azioni collettive per ottenere giustizia e cercare di recuperare quanto possibile del denaro investito.

Se sei stato coinvolto nel caso, puoi farti consigliare da Adiconsum Verona. Compila il form per ottenere istruzioni e informazioni.

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  • Commenti disabilitati su Truffa dei lingotti d’oro: anche a Verona decine di vittime, Adiconsum pronta ad agire

Adiconsum Verona ha depositato presso il Tribunale di Verona le prime cause contro Banca BNL, a tutela di cittadini veronesi vittime di sofisticate truffe phishing e dell’inadempienza della banca nel rispettare le decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

Negli ultimi mesi, diversi correntisti BNL sono stati raggirati con una truffa ben orchestrata. Tutto inizia con una telefonata da parte di un finto operatore del servizio clienti della banca, che avvisa il cliente della necessità di aggiornare l’app di sicurezza del conto. Con tono rassicurante, l’operatore convince la vittima a scaricare unapplicazione apparentemente legittima, ma in realtà dannosa.

Una volta installata, i truffatori ottengono accesso diretto al conto corrente e i correntisti si ritrovano con un prelievo non autorizzato che va dai 10.000 ai 50.000 euro, senza possibilità immediata di recuperare le somme sottratte.

In tutti i casi seguiti da Adiconsum Verona, l’Arbitro Bancario Finanziario ha riconosciuto il diritto al rimborso dei correntisti truffati. Tuttavia, BNL ha rifiutato di rispettare le pronunce dellABF, costringendo Adiconsum a intraprendere azioni legali per ottenere giustizia.

Di fronte allingiustificato rifiuto di BNL di rimborsare i propri clienti, siamo stati costretti a portare la vicenda in Tribunale”, dichiara Silvia Caucchioli, avvocata di Adiconsum Verona. “Non possiamo tollerare che una banca ignori le decisioni dellABF, lasciando i risparmiatorisenza tutela”.

Gli avvocati di Adiconsum Verona hanno già depositato le prime cause, chiedendo il rimborso delle somme sottratte e il risarcimento dei danni subiti dai correntisti.

Adiconsum Verona invita tutti i cittadini che hanno subito truffe phishing ai danni di conti BNL a contattare l’associazione per ricevere assistenza legale e tutela dei propri diritti.

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