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Associazione Difesa Consumatori APS
Non accenna a diminuire, come avevamo previsto, l’ondata di aumenti dei carburanti, complici (non giustificati) il conflitto nord africano e il terremoto in Giappone – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario -. Il raggiungimento della quota di 1.60 euro, in particolare nelle regioni del mezzogiorno d’Italia, è diventato insostenibile per il reddito delle famiglie e per lo stesso Sistema Paese. Aumenti che rischiano di innescare una pericolosa spirale, visti il perdurare della crisi economica e l’inflazione galoppante.
Il Governo – prosegue Giordano – deve intervenire su tre fronti: tagliando immediatamente le accise, aprendo i mercati alla concorrenza e monitorando l’andamento dei prezzi praticati dalle compagnie petrolifere per evitare eventuali speculazioni dovute all’aumento del costo del barile.
In particolare per quest’ultimo punto, Adiconsum ribadisce la necessità che per tale controllo intervenga anche l’Autorità per l’energia.
Infine Adiconsum chiede l’immediata convocazione del Tavolo tra associazioni consumatori, compagnie petrolifere, distributori e Governo.
Adiconsum appoggia, inoltre, la Campagna “Libera la benzina” lanciata dalla Cisl-Fegica Cisl-Confesercenti, raccogliendo le firme presso le proprie sedi territoriali dislocate in ogni provincia del Paese (anche presso la sede di Verona, Lungadige Galtarossa 22).
Con la sterilizzazione dell’Iva e la promozione di una maggiore concorrenza – conclude Giordano – si stima un risparmio per le famiglie di 400 euro/anno.
Comunicato stampa Adiconsum Nazionale