L’Autorità lo scorso 7 febbraio ha accolto gli impegni presentati da Banca S.p.A. nell’ambito di un procedimento volto ad accertare la mancata o ambigua informativa ai consumatori circa l’esistenza nei contratti di mutuo a tasso variabile della Banca di soglie minime del tasso di interesse contenute rispettivamente in clausole floor (valore del tasso minimo superiore allo spread) ed Euribor negativo (valore del tasso minimo pari allo spread, in modo da rendere i valori negativi dell’euribor irrilevanti nella determinazione del tasso d’interesse nominale annuo), in relazione al momento della loro stipula, precedente o successiva rispetto al rilevamento di valori negativi dei parametri di indicizzazione Euribor.

Gli impegni consistono, in sintesi: 1) con riferimento ai consumatori che sottoscriveranno in futuro contratti di mutuo a tasso variabile della Banca, che prevedono clausole di tasso minimo, in un’integrazione della documentazione precontrattuale e contrattuale al fine di rendere esplicita, persino nella denominazione del prodotto, la presenza di minimi che limitano la variabilità dei di interesse, anche nell’ipotesi in cui la somma algebrica dei parametri di indicizzazione Euribor e degli spread sia ad essi inferiore; 2) con riferimento ai consumatori già sottoscrittori di contratti di mutuo a tasso variabile della Banca, ma ancora in corso di ammortamento e caratterizzati dalla presenza di soglie minime del tasso di interesse, in un’integrazione dei documenti periodici di sintesi per evidenziare sempre l’esistenza di clausole di tasso minimo e nell’invio di una specifica comunicazione illustrativa delle medesime; 3) con riferimento ai consumatori sottoscrittori di contratti di mutuo a tasso variabile nel periodo 1° aprile 2015 – 30 settembre 2016, ancora in corso di ammortamento, nel riconoscimento di una somma straordinaria una tantum in conseguenza dell’eccezionale e imprevedibile perdurare dei valori di segno negativo dei parametri di indicizzazione Euribor applicati a tali contratti.

L’Autorità, alla luce del contenuto degli impegni, atti ad integrare e rafforzare il quadro informativo fornito ai consumatori e ad elidere retroattivamente le conseguenze che i consumatori potrebbero aver subito dalla pratica della Banca, soprattutto riferibili a coloro che hanno sottoscritto i contratti di mutuo a tasso variabile quando l’Euribor assumeva già da tempo valori negativi, ha ritenuto di accettarli senza accertare l’infrazione.

Comunicato Stampa Agcm del 16 febbraio 2017