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Associazione Difesa Consumatori APS
Con sanzioni per complessivi 14milioni e 530.000 euro, l’Antitrust ha concluso quattro procedimenti – avviati a luglio 2015 sulla base di numerose segnalazioni di singoli consumatori e diverse associazioni di consumatori – nei confronti di cinque big dell’energia: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. I provvedimenti riguardano i meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi.
Nel corso del procedimento, l’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) ha reso un articolato parere, nell’ambito della collaborazione prevista dal Protocollo di intesa tra le due Autorità, che ha permesso all’Antitrust di individuare e accertare distinte pratiche aggressive. Nelle attività ispettive, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato s’è avvalsa anche della collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
A conclusione della sua istruttoria, l’Agcm ha accertato che le cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva: e cioè una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Questa era dovuta a deficienze del processo di fatturazione, a malfunzionamenti dei sistemi informatici e alla mancata sospensione delle attività di riscossione (sollecito, messa in mora e distacco, talvolta senza preavviso) nell’attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l’impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
Secondo l’Antitrust, tali comportamenti hanno violato il diritto del cliente a ricevere un’adeguata ed effettiva assistenza e verifica dei propri consumi, prima di procedere al pagamento delle fatture contestate e, pertanto, costituiscono pratiche commerciali aggressive. Ciò in quanto l’incombente minaccia dell’avvio o della prosecuzione delle procedure di riscossione costituisce, a parere dell’Autorità, un indebito condizionamento delle scelte del consumatore in merito al pagamento dei consumi non verificati e alla presentazione delle istanze e delle comunicazioni.
Una seconda pratica scorretta, accertata dall’istruttoria, riguarda la mancata o ritardata restituzione di importi dovuti a vario titolo ai clienti finali. L’Autorità ha ritenuto, infatti, che le modalità informative e procedurali adottate dai cinque operatori non hanno permesso ai consumatori di ricevere pienamente e tempestivamente quanto versato in eccesso per la fornitura di energia elettrica o di gas.
Per le due società del gruppo Enel, infine, è stata accertata una terza pratica scorretta: questa consisteva nell’addebito degli interessi di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette recapitate in ritardo o non recapitate e in presenza di un reclamo in tal senso.
In considerazione delle specificità di ciascuna condotta e della dimensione dei fenomeni riscontrati, l’Antitrust ha irrogato rispettivamente le seguenti sanzioni:
– Acea: 3.600.000 euro
– Edison: 1.725.000 euro
– Eni: 3.600.000 euro a Eni
– Enel Energia: 2.985.000 euro
– Enel Servizio Elettrico: 2.620.000 euro
Nel corso dei procedimenti, gli operatori hanno proposto modifiche alle procedure utilizzate finora nella gestione delle istanze e dei reclami da parte dei consumatori e anche per migliorare i processi di fatturazione. In considerazione di questi elementi, le sanzioni sono state ridotte in misura proporzionale al grado di rilevanza ed effettiva implementazione di tali innovazioni.
Comunicato Stampa AGCM del 13 giugno 2016
Agsm luce gas, e acque veronesi nulla da segnalare?
Sarebbero circa 1400 i clienti Edison, secondo quanto comunicato al telefono dal rispettivo servizio clienti, che come me si sono visti recapitare una fattura di qualche centinaio di Euro (nel mio caso circa 700€) per un ricalcalo a ritroso di anni (nel mio caso dal 2013) per “cambio della potenza”: a questi clienti Edison ha emesso fatture considerando un contatore da 3kW invece che da 5kW. Alle richieste di chiarimenti, dato che personalmente non ho mai chiesto cambi di potenza, Edison imputa il disguido al distributore Enel Distribuzione. Enel Distribuzione (ora e-distribuzione) da parte sua risponde che dalle verifiche effettuate ha sempre comunicato al venditore Edison la potenza corretta, ovvero 4,5kW quella impegnata e 5kW quella disponibile. E allora, cosa fare? Aver ricevuto delle fatture corrette, di importi coerenti alla potenza effettiva, avrebbe permesso di valutare soluzioni ed offerte diverse per cercare di spendere meno, evitando così anche una fattura di centinaia di Euro. In questo modo si penalizza il consumatore, costretto a pagare per gli errori a ritroso del fornitore. La beffa poi aumenta se come me, convinti (fino a prima della bolletta di “ricalcolo”) di aver trovato una soluzione ottimale per spendere non eccessivamente, si rinnova la fiducia al fornitore chiedendo un nuovo contratto.
Grazie Enzo, per la gentile segnalazione. Siamo a tua disposizione per individuare congiuntamente le tutele da mettere in campo nel caso rappresentato. Posto che la risposta al tuo quesito dipende da molte circostanze, non da ultima il vaglio delle condizioni contrattuali, ti chiedo di contattarci allo 045/8096934 per fissare un appuntamento presso una delle nostre sedi. Cordiali saluti
Buongiorno Davide, piacere di rileggerti. Ci siamo già incontrati a Verona in altre occasioni (ormai qualche anno fa) per altre questioni. Grazie per la tempestiva risposta e disponibilità.
Circa le condizioni generali di contratto, ho già fatto richiesta via fax ma a distanza di giorni ancora non ho ricevuto risposta.
Ho poi provato a chiamare più volte il numero indicato ma non risponde nessuno. Grazie ancora.
Buona giornata, cordialmente
Enzo Marangoni
(Legnago)