Assecondando la stagionalità delle verdure, è giunto il momento di un nuovo arrivo: al gruppo di acquisto dell’Adiconsum da questa settimana possiamo ordinare anche le tegoline.

Il nome più comune della tegolina in italiano è quello di fagiolino, ma a seconda della zona può essere chiamata anche cornetto o fagiolo mangiatutto.

Le tegoline sono i baccelli acerbi della pianta del fagiolo, la loro particolarità è che di esse si consuma tutto, sia i semi interni che la scorza esterna che li racchiude.

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Continua la discussione circa il diritto del consumatore di ordinare nei ristoranti e nei locali pubblici l’acqua del rubinetto al posto di quella imbottigliata.
Pretendere di bere acqua proveniente dall’acquedotto anche fuori dalla nostra abitazione non è un capriccio inutile. Oltre all’essere buona e controllatissima, l’acqua è un bene pubblico e non può essere monopolio esclusivo di imprese imbottigliatrici. L’uso dell’acqua del rubinetto si inserisce in un programma di politica ambientale di cui non si può non tenere conto. Il business dell’acqua in bottiglia alimenta infatti un grande spreco di risorse, fatto di caterve di plastica da smaltire e di emissioni di anidride carbonica necessarie per il suo trasporto.

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Nell’interesse di Adiconsum Verona alla tutela del consumatore e nell’ambizione ad informare, siamo felici di segnalare un sito internet che offre utili e poco conosciute informazioni sul mondo delle banche.
L’indirizzo del sito è www.vizicapitali.org. E’ gestito da un gruppo di organizzazioni e riviste che si impegnano sul fronte della pace, per la tutela dell’ambiente e per i diritti umani.
Lo scopo del portale è per l’appunto quello di fornire una coscienza critica e fare luce verso il sistema delle banche, i comportamenti che assumono e il ruolo che hanno nella società.
Il potere che gli istituti bancari hanno nel mondo finanziario e sociale è enorme e spesso non ci rendiamo conto della sua portata. Dalle scelte delle banche dipende non solo l’andamento dell’intera economia, ma anche quello delle nostre vite, a causa dei progetti e delle azioni che decidono di finanziare.
Il sito, in particolare, analizza il modo di agire delle dieci principali banche italiane sulla base di sette indicatori (i “vizi capitali”, da cui il nome dell’indirizzo web), ovvero armamenti, impatto sociale, impatto ambientale, paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, nucleare civile e privatizzazione dei servizi idrici.
Navigando tra le sue pagine si può così scoprire che alcune banche sostengono o finanziano associazioni e progetti che hanno atteggiamenti imprudenti e sconsiderati rispetto ai setti indicatori o si può venire a conoscenza di quali ricadute hanno i loro investimenti per quel che riguarda la loro responsabilità sociale e ambientale.
Il proposito delle associazioni che hanno ideato l’iniziativa non è poi solo informativo. Il sito ci fornisce anche le indicazioni per agire, avere un comportamento attivo e propositivo per cambiare e non continuare a incrementare con il nostro appoggio passivo la condotta delle banche. Gli istituti bancari infatti, per quanto influenti, dipendono da noi correntisti e dal denaro che affidiamo loro, quindi anche il nostro atteggiamento nei loro confronti contribuisce ad indirizzare la loro condotta.

Auser, Circolo Anziani, le Boteghe de Dossobon e Adiconsum Verona organizzano un incontro pubblico informativo sulle novitĂ  introdotte dal digitale terrestre. L’evento si terrĂ  il 18 giugno 2010 alle ore 20.45 a Dossobuono presso i giardini di fronte alla canonica (circolo anziani) o, in caso di pioggia, presso la sala comunale. La finalitĂ  del dibattito è rivolta a fornire consigli pratici per usare la Tv e dare le “istruzioni per l’uso” in modo da vivere il passaggio al digitale senza troppo stress.

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Il quesito trae spunto dai ricorsi proposti da alcuni Comuni davanti alle Commissioni tributarie provinciali (es. Vicenza, Milano, Belluno, Perugia) al fine di ottenere delle sentenze che statuissero il diritto al rimborso della Tassa di concessione governativa versata in virtĂą dei contratti di abbonamento al servizio di telefonia mobile.

Ad esempio, nel caso deciso dalla Commissione vicentina con sentenza del 26 novembre 2009, n. 100, gli Enti locali, tra i vari motivi di ricorso, deducevano l’avvenuta abrogazione delle norme di legge che, nel qualificare il contratto di abbonamento al servizio di telefonia mobile quale documento sostitutivo della cd. licenza di stazione radio, lo assoggettavano alla Tassa di concessione governativa. …leggi tutto l’articolo »