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Associazione Difesa Consumatori APS
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono stati pubblicati gli esempi di compilazione del modulo per chiedere l’esenzione dal pagamento del canone rai. Alcuni casi chiariscono quali adempimenti debbono svolgere i cittadini per evitare il pagamento. Altri purtroppo invece di dipanare i dubbi li creano.
Leggiamo l’esempio n. 4 che riguarda una famiglia composta da due coniugi che hanno due abitazioni A e B. I coniugi hanno la residenza anagrafica nell’abitazione A ma entrambi hanno un’utenza intestata: il marito nell’abitazione A e la moglie nella B. Gli apparecchi televisivi presenti sia nella prima che nella seconda abitazione. Secondo quanto scritto dall’Agenzia delle Entrate “è possibile presentare la dichiarazione sostitutiva“. Un’espressione di certo infelice, che lascerebbe intendere la semplice possibilità ad eseguire l’adempimento ma non l’obbligo. Ancora: “la moglie può presentare la dichiarazione sostitutiva per evitare l’addebito del canone sull’utenza elettrica a lei intestata, compilando la sezione “Dichiarazione” contenuta nel Quadro B del modello e indicando il codice fiscale del marito quale intestatario dell’utenza su cui è dovuto il canone“. Il quesito si conclude con una frase sibillina: “Resta da valutare la situazione dell’abitazione B per la quale c’è un’utenza elettrica di tipo residenziale ma dove non è residente alcun componente della famiglia“. Che cosa vuole dire questo inciso? Francamente il significato è oscuro.
Ancora, l’esempio n. 11 afferma che chi non è intestatario di alcuna utenza e possiede una televisione, come ad esempio l’inquilino che vive nella casa affittata con utenza intestata al proprietario, deve pagare il canone con il modello F24 entro il 31 ottobre. La domanda sorge spontanea: tali adempimenti sono previsti da quale fonte normativa? Il decreto attuativo non è ancora stato pubblicato. Come si compila l’F24, con quali codici tributo?
Inoltre ieri il Consiglio di Stato ha emesso una sonora bocciatura del decreto attuativo con un parere che, anche se non vincolante, evidenzia tre criticità: la mancata definizione di apparecchio tv, il problema legato alla privacy vista la mole di dati che vengono scambiati tra diversi soggetti e il mancato placet del Ministero dell’Economia. La richiesta del parere è obbligatoria ma il contenuto dello stesso non è vincolante ma potrebbe aprire la strada a possibili giudizi di incostituzionalità della norma.
La situazione è ancora molto confusa. Per questo, dopo l’incontro di ieri a Vigasio che ha visto la partecipazione di 50 persone, continuano gli incontri informativi Adiconsum Verona sul territorio:
Scarica i volantini:
Verona incontro 18/4 canone rai (.pdf)
Palù incontro 20/4 canone rai (.pdf)
San Martino incontro 21/4 canone rai (.pdf)
Bussolengo incontro 26/4 canone rai (.pdf)
Villafranca incontro 27/4 canone rai (.pdf)
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