Non si paga perché c’è la pubblicità, per la scarsità dei controlli, per la scarsa qualità dei programmi, per la troppa politica o perché non si hanno i soldi: qualunque sia il motivo, è il la tassa più evasa dagli italiani, con una percentuale media che si attesta al 38% dei contribuenti ma con punte che arrivano anche all’87% in regioni quali Campania, Calabria e Sicilia. È quanto emerge dallo studio sulle imposte più evase dagli italiani, condotto da KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, su un campione di 1500 cittadini maggiorenni residenti in Italia.

L’evasione del canone è in aumento, dal 22% del 2005 al 38% del 2009, e la ricerca stima che quest’anno arriverà al 41%. “Tra i maggiori evasori del canone Rai – si legge in una nota stampa – figurano quelli residenti nelle province di Caserta, Ragusa e Catanzaro, dove l’evasione sfiora il 90% delle famiglie. All’opposto le province più virtuose sono quelle di Aosta, Ferrara e Pisa dove l’evasione si attesta al 12%. In assoluto i contribuenti più fedeli restano quelli della Valle d’Aosta, Toscana, Emilia-Romagna, Marche e Veneto, ma in buona posizione si piazzano anche quelli residenti nelle regioni meridionali dell’Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna”.

Dall’ indagine emerge inoltre che “il 36% non paga il canone perché c’è la pubblicità sulla TV pubblica, il 31% per la scarsità dei controlli e la percezione che se chi evade non viene punito, il 24% per la scarsità qualità dei programmi e la troppa presenza della politica in TV e solo il 9% perché non ha soldi”. “Gli italiani – commenta Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it – vogliono una tv pubblica di qualità, diversa da quella commerciale, dalla parte dei cittadini, che garantisca il diritto all’informazione e soprattutto vogliono i politici in tv solo durante le elezioni”.

 

Tratto da helpconsumatori.it