La legge italiana sull’etichettatura d’origine è arrivata ufficialmente alla Commissione europea. La notifica, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, è avvenuta il 21 febbraio. Il Consiglio ha adottato in prima lettura il progetto di regolamento sull’informazione ai destinato a rendere obbligatoria l’etichetta in cui figura il paese d’origine per diversi tipi di carne e aprire la strada anche ad altri prodotti come il latte o le derrate alimentari non trasformate.

Lo ha riferito il Ministro per le Politiche agricole, Giancarlo Galan, partecipando al Consiglio dei Ministri UE a Bruxelles. Galan dice che ormai è “solo questione di tempo” e che la legge italiana potrà essere accettata in Europa, dopo le perplessità avanzate al momento della sua approvazione. “Presenteremo all’UE la richiesta di etichettatura per ciascuna filiera e ci batteremo perché sia approvata”, ha detto Galan aggiungendo che “al massimo potranno essere ritardate le procedure” per qualche prodotto.

Il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, ha commentato: “l’approvazione di Bruxelles per l’indicazione della provenienza delle carni è solo un primo passo. Bisogna portare avanti un’azione decisa perché l’obbligo sia globale. Dobbiamo far valere le nostre giuste ragioni”. “Indubbiamente – ha sottolineato Politi – la nostra aspettativa era quella di allargare l’obbligo a tutti i prodotti agricoli, come prevede la nostra legge sull’etichettatura che è ora al vaglio dell’Ue, e come indicato dallo stesso Parlamento europeo e dalla Commissione Agricoltura dell’Assemblea di Strasburgo”.

Tratto da helpconsumatori.it