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Associazione Difesa Consumatori APS
L’atteso rialzo dei tassi di interesse di riferimento dell’area euro è arrivato. Dopo l’annuncio del Presidente della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, la notizia è ufficiale: oggi il consiglio direttivo della BCE ha rialzato di un quarto di punto i tre tassi di interesse. A partire dal 13 aprile 2011 il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’area euro passa all’1,25%; il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,00% e il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale diventa dello 0,50%. Il costo del denaro, nell’area euro, non veniva ritoccato al rialzo da luglio 2008. L’ultima mossa della BCE sui tassi risale al maggio del 2009, quando ha abbassato dello 0,25% il tasso di rifinanziamento portandolo al minimo storico dell’1%.
“L’odierno aumento del tasso di riferimento europeo dello 0,25% stabilito dalla BCE – secondo Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario Adiconsum – avrà pesanti ripercussioni su famiglie e imprese, particolarmente quelle di piccole dimensioni”.
Un riflesso negativo immediato si avrà sui mutui a tasso variabili che, fino alla prossima scadenza di aprile, vedranno aumentare il tasso complessivo di circa la stessa percentuale dello 0.25%.
“Tanto per dare un’indicazione – prosegue Giordano – prendiamo ad esempio un mutuo a 30 anni di 100.000 euro, ipoteticamente acceso lo scorso anno, verrà gravato di un aumento di 13 euro al mese; per un totale complessivo a scadenza di circa 4.500 euro”.
Adiconsum ribadisce che gli aumenti dei tassi avranno anche effetti negativi su prezzi e tariffe, anche dei beni di prima necessità.
Diventa così indispensabile, operare per una riforma fiscale che tagli la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e la pensione e aumenti la tassazione sulle speculazioni e sulle transazioni finanziarie; Continuando a colpire l’evasione fiscale, solo così, si libereranno le risorse finanziarie delle famiglie evitando la depressione dei consumi in atto.
Le banche dal canto loro evitino dividendi faraonici e mantengano le condizioni attuali applicate alla clientela. Espletando il ruolo sociale di impresa che in questo paese tarda ad affermarsi.