Gli ultimi dati sul mercato del allevato indicano che si tratta di una carta vincente per il buon rapporto qualità-prezzo e quindi rappresenta, anche per le tasche dei consumatori, un valido aiuto per l’osservanza di un corretto regime alimentare. Il pesce è infatti un alimento nobile, perché povero di grassi “cattivi” e di zuccheri e ricco di proteine. Per questo esso è un alleato nelle diete dimagranti e non ha grosse controindicazioni.

Secondo un rapporto dell’Earth Policy Institute e uno studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) la produzione di pesce allevato ha raggiunto i 66 milioni di tonnellate, superando quello della carne bovina. Quello delle “fish farm” rappresenta senz’altro un settore dell’economia che non ha risentito della crisi.

Differenze e similitudini pesce allevato/pesce pescato:

Similitudini

Valore nutrizionale: è lo stesso rispetto a quello fresco, con una ricca componente di grassi polinsaturi e di Omega 3, una particolare categoria di acidi grassi essenziali, indispensabili per l’organismo. L’allevamento intensivo può aumentare il contenuto di grassi

Differenze

Caratteristiche organolettiche: quella del pesce allevato è inferiore a quella del pesce fresco

Mangimi: rappresentano il cibo per l’ del pesce allevato, a differenza del pesce pescato che per alimentarsi segue il proprio ciclo naturale.

I mangimi sono composti da farina e olio di pesce (derivati da pesce fresco di basso valore commerciale) e da proteine vegetali, in gran parte farine di soia, e da amidi derivati dal frumento. Escluse per legge le farine di carne.

Ecco alcuni numeri dell’acquacoltura in Italia:

· giro d’affari: 525 milioni di euro

· occupazione: 15.000

· siti produttivi: 800 così suddivisi: 60% al Nord, 18% al Centro e 22% al Sud

Classifica dei pesci più allevati:

· trota

· orata

· spigola

Anche il pesce allevato, come quello pescato, non può essere posto in vendita senza etichetta.

Per maggiori informazioni sull’ leggi la scheda l’ Etichetta pesce (.pdf)