Fai valere i tuoi diritti!
Associazione Difesa Consumatori APS
Dopo tanti mesi di fermo delle palestre e piscine, la voglia di riprendere le attività sportive è tanta. Talvolta questa voglia non corrisponda spesso un atteggiamento partecipativo dei gestori degli impianti. Tante sono le richieste di aiuto che stanno arrivando alle nostre sedi territoriali e sui nostri canali social di consumatori che lamentano la mancata erogazione dei rimborsi o comunque la mancanza di una scontistica considerando la riduzione rispetto al pre-Covid dei servizi di cui di può fruire.
L’abbonamento “open”, con la possibilità cioè di accedere anche all’area benessere (sauna, bagno turco, ecc.) è ormai un miraggio. Le rigide restrizioni imposte dal Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura delle attività di palestre e piscine non permettono più, almeno per ora, di usufruire di tutti quei servizi che consentivano una cura della propria persona a tutto tondo. Al momento addio all’area benessere, come anche all’utilizzo della doccia (è invece permesso l’uso degli spogliatoi).
Dall’inizio della pandemia e dei conseguenti lockdown, gli abbonati non hanno usufruito di alcun servizio. Ora, alla riapertura, i consumatori che si rivolgono alle nostre sedi territoriali denunciano che i gestori propongono:
La norma di riferimento è l’art. 216 della Legge di conversione del Decreto rilancio, comma 4. La disposizione stabilisce che il gestore, IN ALTERNATIVA al rimborso, può rilasciare un voucher di pari valore da utilizzare incondizionatamente, entro 1 anno dalla fine delle misure di sospensione dell’attività sportiva.
IMPORTANTE: Ciò significa che in alternativa al rimborso, e non in sua sostituzione, il gestore può rilasciare un voucher.
La riapertura delle palestre e delle piscine all’aperto (quelle al chiuso dovrebbero riaprire a breve) però comporta una serie di riduzione dei servizi un tempo forniti: dall’annullamento di alcuni alla riduzione del ventaglio di orari di accesso e alla permanenza.
IMPORTANTE: Ciò significa anche che i contratti stipulati a suo tempo sono cambiati e che il consumatore non ha nei loro confronti alcun obbligo di accettazione delle nuove regole.
Le nostre sedi territoriali consigliano ai consumatori di comportarsi così a seconda che si decida di rinnovare oppure no l’abbonamento.