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Associazione Difesa Consumatori APS
Porta la Sporta, Italia Nostra e Adiconsum partecipano inviando alla GDO una lettera aperta che propone sette azioni che la Grande Distribuzione Organizzata può fare per prevenire la produzione dei rifiuti con un taglio agli imballaggi evitabili e la messa in vendita di alternative di consumo a basso impatto ambientale.
Al via sabato 19 novembre in tutta Europa le iniziative che partecipano alla terza edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti una campagna di comunicazione ambientale che nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle ultime disposizioni normative.
La nuova direttiva in materia di gestione rifiuti (98/2008 CE) sottotitolata «Verso una società del riciclo» pone, infatti, la prevenzione e il riuso ai primi 2 posti della gerarchia gestionale. Ecco le sette azioni di riduzione dei rifiuti o di miglioramento della riciclabilità che Porta la Sporta, Italia Nostra e Adiconsum chiedono ai gruppi della GDO di realizzare in tempi brevi:
1) Ridurre drasticamente il consumo di sacchetti monouso nel reparto ortofrutta con l’affiancamento di una soluzione riutilizzabile come proponiamo con la nostra specifica iniziativa Mettila in rete;
2) inserire nell’offerta attuale di spazzolini almeno un modello con testine intercambiabili con ricariche in confezione a parte e invitare i produttori delle marche trattate a convertirsi a questo sistema meno impattante;
3) ridurre l’overpackaging dei prodotti di gastronomia confezionati nei punti vendita eliminando ad esempio gli inutili vassoietti nel confezionamento dei formaggi quando la pellicola trasparente potrebbe essere già sufficiente;
4) chiedere ai propri fornitori di eliminare al più presto: a) i doppi imballaggi evitabili come le confezioni di cartoncino che contengono dentifrici o altri prodotti di detergenza per il corpo. b) gli imballaggi secondari come l’involucro che avvolge le due confezioni di caffè singole da 250 gr a marca Lavazza e altre marche. Basterebbe una grafica diversa sulle singole confezioni che evidenzi l’impossibilità di un acquisto separato. Il fatto che un prodotto con doppio imballaggio e maggiore impiego di materiale sia più conveniente rispetto al singolo acquisto non contribuisce ad educare il consumatore ad un consumo responsabile inducendolo a sottovalutare i costi e gli impatti ambientali che l’imballaggio ha nella realtà;
5) sostituire gli imballaggi a partire dalla private label in poliaccoppiato non riciclabile con imballaggi in monomateriale riciclabili come ha fatto per ora Barilla con una nuova linea di biscotti con involucro monomateriale in polipropilene;
6) mettere a disposizione in tutti i punti vendita un ampio assortimento di prodotti per la detergenza del corpo e della casa acquistabili alla spina o in formati concentrati;
7) ultima azione ma non meno importante riguarda la necessità di fare una regolare comunicazione per valorizzare le politiche ambientali intraprese. Le iniziative a carattere ambientale che richiedono la partecipazione dei consumatori necessitano di essere accompagnate da una comunicazione a lungo termine che ne promuova l’adozione con il supporto di sistemi premianti. Andrebbero attivati allo scopo tutti gli strumenti di comunicazione e di fidelizzazione che le insegne hanno a disposizione. Dal sito web, alla newsletter, alla comunicazione nel punto vendita tramite cartellonistica e passaggio di spot audio.