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Associazione Difesa Consumatori APS
Dal Bollettino settimanale dell’Antitrust, pubblicato il 22 aprile, emerge un nuovo intervento dell’Authority nei confronti della compagnia aerea low cost irlandese Ryanair: 400.000 euro di sanzione amministrativa per pratica commerciale scorretta.
Ryanair, non nuova a questo genere di condotta (già nel 2011 era stata multata per la scorrettezza delle modalità di rappresentazione ai consumatori del prezzo dei biglietti aerei), si era già impegnata a modificare definitivamente, entro il 1° dicembre 2012, le modalità di rappresentazione del prezzo dei biglietti aerei, cioè a non indicare e applicare separatamente alcun supplemento di prezzo al momento del pagamento con carta di credito.
Per questo motivo, la compagnia aveva provveduto ad eliminare l’indicazione separata della “tassa amministrativa”, includendola nella tariffa inizialmente proposta; tuttavia, nei fatti, a fronte dell’eliminazione dell’indicazione separata della “tariffa amministrativa”, Ryanair aveva introdotto una nuova commissione, la “tassa di carta di credito”, pari al 2% dell’importo totale della transazione, che si aggiungeva al termine del processo di prenotazione on line in caso di pagamento con carta di credito (non invece con carta di debito: in questo caso il prezzo rimaneva inalterato).
Secondo l’Antitrust, il comportamento di Ryanair configura una reiterazione della pratica commerciale scorretta già precedentemente sanzionata, dal momento che, anche in questo modo, la tariffa inizialmente proposta risulta sensibilmente alterata, e in grado di falsare in maniera apprezzabile la scelta del consumatore relativamente al costo effettivo del servizio, violando il principio in base al quale il prezzo dei biglietti aerei deve essere sempre chiaramente e integralmente indicato, sin dal primo contatto con il consumatore, in modo da rendere immediatamente e chiaramente percepibile l’esborso finale.
Il supplemento della “tariffa amministrativa” per pagamento con carta di credito, inoltre, non corrisponde ad un servizio diverso e ulteriore rispetto a quello di trasporto, e come tale non deve essere separato dal prezzo del biglietto aereo.
Alla luce di tali argomentazioni, l’Antitrust ha condannato Ryanair al pagamento di una sanzione amministrativa di 400.000 euro, e ha vietato l’ulteriore diffusione della pratica commerciale scorretta in esame.