Il titolo dato alla giornata del 26 maggio prossimo “La vita non è un azzardo” è già indicativo dell’argomento: una riflessione sulle nuove emergenze educative spesso ancora nascoste e sottovalutate, in particolare su quelle problematiche che partendo dal gioco d’azzardo e relative patologie ed implicazioni economiche e sociali, si espandono a tutte le forme di disagio compulsivo e di dipendenza.

E’ questo un argomento di forte impatto emotivo e sociale, che tocca sempre più famiglie in maniera drammatica e che divora i risparmi degli italiani: solo l’anno scorso si stima un giro d’affari di almeno 80 milioni di euro.

E’ di fatto un’epidemia sociale, segnalata già più volte dai Vescovi italiani e verso la quale il volontariato si sta muovendo con una certa determinazione, mentre l’impegno delle istituzioni è a fasi alterne e spesso legato alla buona volontà e sensibilità di qualche amministratore locale.