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Associazione Difesa Consumatori APS
I contrassegni delle assicurazioni RC auto spariranno dai nostri parabrezza entro il 2015. Dal 18 ottobre entrerà in vigore il decreto ministeriale 9 agosto 2013 n. 110 che prevede due anni di tempo per convertire l’attuale sistema di controllo sulla regolarità dell’assicurazione, basato sui tagliandi cartacei da esporre sul parabrezza, in un nuovo sistema informatizzato, da attivare entro ottobre 2015.
Il nuovo metodo si fonda sul database istituito presso la direzione generale della Motorizzazione. In tale banca dati confluiranno tutte le informazioni relative alle assicurazioni stipulate, grazie alla collaborazione delle imprese assicuratrici. In questo modo, coloro i quali effettuano i controlli stradali potranno collegarsi in tempo reale, nel momento del controllo, al sistema informatizzato per ottenere tutti i dati del caso.
L’obiettivo di questa innovazione è quello di ridurre le frodi, contrastando la contraffazione dei contrassegni cartacei e l’evasione dell’obbligo assicurativo.
Come spiega Vittorio Verdone, direttore centrale di Ania: “questo sistema servirà sia a contrastare la piaga delle auto che circolano senza assicurazione sia quella della falsificazione dei contrassegni e stroncherà questo vero e proprio mercato clandestino.” Sì, perché il nuovo sistema, così come è stato ideato, sarà predisposto anche al dialogo con gli apparati di controllo stradale automatizzati, come Tutor (in autostrada), autovelox di ultima generazione o delle telecamere per la ztl in città. Leggendo le targhe dei veicoli in transito, questi strumenti si collegheranno in automatico al database assicurativo per scovare i conducenti non in regola.
Questa norma interviene nel quadro delle iniziative in corso per contenere i costi dell’assicurazione RC auto. Secondo l’ultimo rapporto Ania, si stima che nel 2012 circa 3,1 milioni di veicoli era senza assicurazione, il 7% del totale in circolazione: eliminando il mercato clandestino si potranno rivedere i costi assicurativi a vantaggio dei consumatori.
Per approfondire: Ministero dello Sviluppo Economico