La deve risarcire il correntista vittima di prelievi fraudolenti con carta e prepagata. E’ successo a un socio Adiconsum di Verona dopo aver agito presso l’ Finanziario (ABF), al quale ci si può rivolgere per risolvere stragiudizialmente le controversie che insorgono tra clienti e intermediari (banche, finanziarie, ecc.).

I fatti risalgono al 2013 quando il consumatore veronese, dopo fatto dei tentativi di prelevare contanti con la propria carta bancomat e prepagata presso uno sportello si accorgeva di non riuscirvi. L’ultimo prelievo era stato fatto presso uno sportello bancomat della propria banca e nei giorni successivi al prelievo, da controlli on line, il socio constatava che erano stati sottratti €. 5.829,00 con transazioni dai siti di gioco on line. 
Il ricorrente disconosceva tali prelievi ma la banca sosteneva che, data la tipologia di utilizzo, la carta non era stata oggetto di clonazione, in quanto per i pagamenti in rete è richiesto, oltre al numero della carta ed alla sua scadenza, il codice di controllo che si trova stampato sul retro del supporto plastico. Per tale 
motivo, la banca intermediaria affermava che la frode era riconducibile ad una non idonea protezione dei dati sensibili della carta, probabilmente anche compromessi in utilizzi precedenti su siti non protetti.

Attenzione ai prelievi illegittimi

L’Arbitro bancario ha stabilito lo scorso settembre che l’utilizzo fraudolento dello strumento di pagamento non è sufficiente a imputare tale condotta al cliente, ma anche che non spetta a quest’ultimo l’onere di provare che la banca sia inadempiente agli obblighi di legge. Spetta, invece, all’intermediario provare che il cliente sia incorso in dolo o colpa grave rispetto agli obblighi di diligenza che le norme gli impongono, al fine di liberarsi dalla responsabilitĂ  sancita dal d.lgs. n. 11/2010 per le operazioni non autorizzate. “In numerose decisioni dei Collegi – specifica la decisione dell’arbitro – la valutazione del “comportamento” dell’intermediario assume particolare rilievo, in quanto è da reputare che sia la mancata adeguatezza dei sistemi di sicurezza predisposti ad avere consentito l’illegittima intrusione da parte di terzi non autorizzati nell’utilizzo degli strumenti di pagamento”. L’Arbitro bancario ha, così, condannato la banca a risarcire il consumatore della somma indebitamente prelevata.

“I risparmiatori – sottolinea Silvia Caucchioli, avvocato di Adiconsum che ha gestito la controversia – che abbiano subito prelievi non autorizzati nelle carte di credito o bancomat devono contattarci per ottenere la restituzione delle somme sottratte. E’ importante non fermarsi di fronte alle risposte negative fornite dalle banche. Spetta, infatti, sempre alla banca provare di aver strumenti di sicurezza idonei ad evitare le operazioni fraudolente“.