In controtendenza con l’andamento dell’economia europea di questi ultimi anni, il ha assunto una rilevanza sempre maggiore, risultando uno dei pochi settori in continua crescita durante il lungo periodo di crisi. A parere di molti e, in particolare, della Commissione Europea, il buon funzionamento di questo mercato è fondamentale per la ripresa economica ed è, pertanto, necessario, svilupparne appieno le potenzialità come la riduzione dei prezzi di vendita al dettaglio, l’ampliamento della offerta a disposizione dei consumatori e la riduzione dei costi di transazione.

e spese spedizione

Il commercio elettronico, all’interno dell’UE, ed in particolare quello transfrontaliero, è ancora lungi dall’esprimere tutto il suo potenziale. Risulta, infatti, che solo il 18% dei consumatori che hanno acquistati online nel 2014 lo ha fatto da un altro paese dell’UE, mentre solo il 12% di tutti i dettaglianti vende online a consumatori di altri Paesi dell’UE.

I risultati della consultazione pubblica, lanciata lo scorso giugno dalla Commissione Europea per raccogliere i pareri delle parti interessate sui possibili modi per eliminare le barriere che impediscono di sfruttare pienamente le potenzialità del commercio elettronico, rivelano che sia i venditori online che i loro potenziali acquirenti ritengono, tra le altre cose, che i prezzi e le condizioni per la consegna dei pacchi rappresentino ancora un ostacolo agli acquisti on-line.

Del resto, promuovere servizi di consegna transfrontalieri di alta qualità e convenienti e garantire consegne più efficienti ed affidabili per rafforzare la fiducia dei consumatori e rendere l’acquisto online transfrontaliero più attraente, fa parte del piano d’azione (Strategia per il mercato unico digitale) adottato lo scorso 6 maggio dall’Esecutivo UE volto anche al miglioramento del servizio di consegna dei pacchi oltre frontiera attraverso misure che garantiscano la trasparenza dei prezzi e la vigilanza regolamentare del mercato dei pacchi transfrontaliero.

Sono circa 4 miliardi i pacchi che vengono ordinati sul web e consegnati ogni anno all’interno dell’Unione ma questo dato potrebbe essere di gran lunga maggiore se i costi di spedizione non fossero così elevati: spese di spedizione più economiche e trasparenti potrebbero, secondo Bruxelles, incoraggiare tanto gli e-shops quanto i consumatori a sfruttare al meglio i vantaggi offerti dell’e-commerce.

Le spese per la spedizione transfrontaliera di un pacco possono essere 5 volte maggiori del loro equivalente nazionale e tanto, secondo lo studio di recente pubblicazione della Saint-Louis University, non è in relazione con il costo reale di consegna nel Paese di destinazione; le spese di consegna di uno stesso pacco del peso di 2 kg sulla medesima tratta sono diverse a secondo della direzione: dall’Austria all’Italia, per esempio, le spese per la consegna del pacco sono di 14 euro mentre dall’Italia all’Austria salgono a 25 euro. Lo studio evidenzia, inoltre, che esistono enormi differenze di prezzo anche nel caso dell’invio di un pacco da due Paesi con caratteristiche simili verso la stessa destinazione: il Belgio e i Paesi Bassi, Paesi vicini tra loro e con un prezzo di consegna dei pacchi nazionale appena sotto i 7 euro, applicano prezzi di consegna transfrontalieri differenti. L’invio, infatti, di un pacco di 2kg dal Belgio alla Spagna costerebbe 26,10 euro mentre se lo stesso pacco viene inviato in Spagna dai Paesi Bassi, la spesa è di circa 13 euro.

Le spese di spedizione , dunque, sono un fattore che fortemente influenza il processo di acquisto ed è quindi necessario abbattere la barriera psicologica dei costi di spedizione per incentivare l’acquisto online, soprattutto quello transfrontaliero. In tal senso si sono mossi direttamente anche i grandi operatori economici come Amazon che, con il programma Amazon Prime ha introdotto dei cambiamenti radicali per quanto riguarda le spese di spedizione nel nostro Paese: pagando una quota di 9,99 euro all’anno, vengono azzerati i costi di spedizione, indipendentemente dal numero di consegne e senza “importo minimo” per ordine.

La capacità di offrire servizi di consegna e servizi di ritiro efficienti e rapidi, sembra emergere come uno dei principali territori competitivi sul quale si giocheranno le sfide competitive dell’e-commerce nei prossimi anni.

Consapevole che i servizi logistici ed in particolare quelli di delivery, risultano essere tra i principali fattori capaci di influenzare giudizi e scelte dei compratori on-line, il gruppo di lavoro formato da rappresentanti dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) e del Gruppo dei regolatori europei per i servizi postali (ERGP) ha adottato un parere congiunto che delinea i poteri che le autorità nazionali di regolamentazione competenti dovrebbero avere per monitorare la consegna di pacchi a livello transfrontaliero e per intervenire in tale settore in termini di trasparenza dei prezzi per le consegne in Ue. Il documento si concentra anche sulle misure esistenti volte ad aumentare il livello di informazione e consapevolezza dei consumatori e fornitori quali: piattaforme informative per i piccoli rivenditori online sui servizi di consegna a disposizione; siti di confronto dei prezzi; sistemi potenziati di ‘track-and-trace’; schede di valutazione sulle prestazioni di consegna.

Tratto da ecc-net.it