Dal 1° giugno è in vigore la lista unica degli alimentari autorizzati a livello , che comprende solo gli additivi giudicati sicuri sulla base di una valutazione scientifica accurata.

Il vantaggio principale della nuova normativa è la trasparenza, perché gli additivi dovranno essere elencati chiaramente in base alla categoria di alimenti ai quali possono essere aggiunti (a questo link il database della Commissione Europea con l’elenco di tutti gli additivi autorizzati e i cibi nei quali possono essere utilizzati).

Ma che cosa sono di preciso gli additivi?

In base al Regolamento (CE) n. 1333/2008, per additivo alimentare s’intende: “qualsiasi sostanza abitualmente non consumata come alimento in sé e non utilizzata come ingrediente caratteristico di alimenti, con o senza valore nutritivo, la cui aggiunta intenzionale ad alimenti per uno scopo tecnologico nella fabbricazione, nella trasformazione, nella preparazione, nel trattamento, nell’imballaggio, nel trasporto o nel magazzinaggio degli stessi, abbia o possa presumibilmente avere per effetto che la sostanza o i suoi sottoprodotti diventino, direttamente o indirettamente, componenti di tali alimenti“.

Gli additivi vengono utilizzati per svariati motivi, e sono presenti in tantissimi alimenti di consumo quotidiano. In particolare, i cibi freschi e poco lavorati contengono pochi – se non nessuno – additivi (acqua, latte, frutta e verdura fresca, carne fresca). Più un alimento viene lavorato industrialmente, invece, più sarà possibile aggiungerci degli additivi. Per esempio, tutti i prodotti confezionati, come le merendine, i dolciumi e le bevande aromatizzate, rientrano nella categoria di alimenti ad alto contenuto di additivi.

Tra gli additivi più comuni e maggiormente utilizzati ci sono:

Coloranti: vengono usati per aggiungere o ripristinare il colore di un alimento;

Conservanti: vengono usati per conservare più a lungo gli alimenti, rallentando la crescita dei microbi;

Antiossidanti: vengono usati per prevenire l’irrancidimento degli alimenti;

Agenti lievitanti: sono sostanze, o combinazioni di sostanze, che liberano gas, aumentando in questo modo il volume di un impasto o di una pastella.

La sicurezza di tutti gli additivi alimentari utilizzati viene valutata dall’Autorità Europea per la (EFSA), interpellata dalla Commissione Europea a seguito della richiesta di una terza parte. A seguito del parere dell’EFSA, la Commissione considera la possibilità di concedere l’autorizzazione, assieme agli esperti di additivi negli Stati Membri. Infine, spetta al Consiglio e al Parlamento autorizzare l’additivo.

Solo gli additivi valutati come sicuri vengono inseriti nella lista. Per poter ottenere l’autorizzazione un additivo deve rispettare le seguenti condizioni:

non deve essere rischioso per la salute dei consumatori in base all’uso a cui è destinato;

– deve esistere una necessità tecnica che non può essere soddisfatta con altri mezzi economicamente e tecnologicamente praticabili;

– il suo impiego non deve indurre in errore i consumatori.

La normativa europea impone inoltre l’obbligo di indicare gli additivi sull’etichetta dei prodotti alimentari, cosicché il consumatore sia correttamente informato sulle proprietà generali dell’alimento che sta comprando. In etichetta dovranno quindi essere indicate sia la sostanza utilizzata (o il suo codice identificativo europeo, ad es., curcuma=E100) che la funzione svolta (acidificante, antiossidante, colorante, ecc.).

Tratto da ecc-netitalia.it