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Associazione Difesa Consumatori APS
Sono 919 i le imprese che utilizzano l’e-commerce in Veneto (dato 2014), +11,5% rispetto all’anno precedente. Padova è in testa alle vendite on line con 222 imprese attive, il 24% del totale regionale, in crescita del 12,1% dal 2013. Il gradino più alto della classifica per crescita in valore percentuale spetta però a Rovigo che, con un +34,6%, ha raggiunto quota 35 imprese, scavalcando cosi la provincia di Belluno che, unico caso in regione, ha perduto nell’ultimo anno 4 realtà. Nella classifica assoluta seguono quindi Verona (189 imprese, +15,2%), Vicenza (167, +8,4%), Treviso (157, +9%) e Venezia (121, +14,2%).
Emerge anche che le imprese venete del commercio on line sono per due terzi ditte individuali; in quasi un caso su tre il titolare è donna e in circa la metà dei casi ha meno di 40 anni (dati Camera di Commercio di Milano). Ampliando la ricerca si denota che in Italia solo il 5% dei produttori di beni e servizi vende in rete, contro il 14% della media europea, con punte del 22% in Germania. Ma è un mercato in continuo aumento, cresciuto costantemente a doppia cifra nell’ultimo decennio, che ha interessanti margini di sviluppo nei prossimi anni.
L’offerta è in crescita, ma qual è la domanda? Sono oltre 1 miliardo gli acquirenti online nel mondo, di cui 364 milioni in Europa e 16 milioni in Italia. Gli acquirenti italiani sono fortemente soddisfatti dell’acquisto on line, con una valutazione media pari a 8.5 (scala 1-10). E nel 50% delle famiglie italiane vi è un componente che fa acquisti sul web. Il metodo di pagamento più utilizzato è il sistema PayPal con il 37.2% delle preferenze, lo seguono le carte prepagate con il 24.8%. Il valore delle frodi sul transato è dello 0.13% sul totale di 13.278 milioni di euro delle vendite da siti italiani. (dati Consorzio NetComm).
Ci sono però anche dati negativi forniti da Adiconsum, che partecipa al Centro Europeo Consumatori, incaricato dell’assistenza sugli acquisti transfrontalieri: nel 2014 i reclami relativi all’e-commerce gestiti dal CEC Italia, sono stati 807, in crescita del 32% rispetto all’anno precedente, e rappresentano il 67,5% dei reclami totali. 421 casi riguardavano reclami di consumatori italiani verso aziende europee, e 386 al contrario reclami di consumatori europei verso aziende italiane. Di questi 807 casi la maggioranza, il 55,7% era relativo ai trasporti, seguito da prodotti e servizi ricreativi e culturali (11,6%) e arredamento (7,6%).
Le frodi possono essere legate alla transazione economica o al fatto che il prodotto acquistato non soddisfa il consumatore.
La Guardia di Finanza ha fornito alcuni consigli per evitare situazioni spiacevoli: diffidare dei prodotti offerti con ribassi eccessivi, utilizzare piattaforme di pagamento elettronico (PayPal o GooglePly) associate ad una carta di credito ricaricabile; non fornire i dati della propria carta di credito telefonicamente; acquistare solo da siti web che forniscono transazioni protette; ricordare che gli acquisti fuori dalla UE sono soggetti a dazi doganali a carico dell’acquirente, quindi un acquisto apparentemente conveniente potrebbe alla fine rivelarsi un pessimo affare; infine prestare particolare attenzione al “phishing”, pagine web fittizie del tutto uguali a quella del servizio originale dove viene richiesto l’inserimento delle proprie credenziali o dettagli sulla propria carta di credito.
Da un’indagine Nielsen condotta su più di 30.000 consumatori on line in 60 Paesi risulta che in Italia l’e-commerce va a due velocità, con prodotti più acquistati via web ed altri che restano sugli scaffali virtuali. Se da una parte si stima che l’italiano è propenso, ad esempio, ad acquistare on line voli aerei (42% della popolazione), appena l’8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori (contro il 26% degli inglesi).
A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%); l’elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. E ancora: 3 italiani su 4 dichiarano di preferire ricercare nei negozi giochi e prodotti per l’infanzia.
Comunicato Stampa Regione Veneto n. 571 del 26.03.15
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