Come ogni anno, l’inizio del 2013 ha registrato una serie di dei e delle tariffe, che metteranno a dura prova i già esigui bilanci familiari.

La perdita del potere di acquisto, le manovre economiche del Governo e i tagli agli enti locali – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – si sono puntualmente tradotti in una corsa ad ostacoli verso la fine del mese per moltissimi italiani, anche quelli non direttamente colpiti dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione e dal calo dei profitti nelle piccole e medie imprese.

Se per alcuni aumenti non c’è “via d’uscita”, come per la TARES, la nuova imposta sui rifiuti che ha sostituito TARSU e TIA, per altri ha elaborato delle “strategie” di sopravvivenza.

Canone Rai. Con l’aumento 2013 l’importo annuo sale a quota 113,50 euro, quello trimestrale a 30,16 euro (in totale 120,64 euro). Per chi può, il pagamento in unica soluzione fa risparmiare, oltre agli 8,64 € di differenza sul canone, anche il costo della commissione per i tre bollettini postali o nel caso in cui il pagamento si effettui via Internet o smartphone/tablet, le spese previste dal gestore di telefonia mobile. Nel caso in cui non si voglia pagare il canone, l’unica modalità è la comunicazione documentata di cessione o perdita di possesso degli apparecchi televisivi, da inviare all’Agenzia delle Entrate.

Tariffe postali. Più care le spedizioni di cartoline (+10 cent), lettere (+20 cent) e raccomandate (+30 cent). Attenzione a scegliere la modalità ed il formato più convenienti, informandosi attentamente sul sito di Poste Italiane o sui fogli informativi negli uffici postali. Contrariamente a quanto si crederebbe, la raccomandata “telematica” è più cara di quella tradizionale (1 solo foglio in b/n 4,10 €, a colori 4,40 €, contro i 3,60 € di quella tradizionale).

Multe per violazioni del Codice della Strada. Circa il 5-6% in più. Il consiglio ovvio è di prestare la massima attenzione a non incorrere nelle sanzioni. Nel caso sfortunato, rivolgersi alle sedi Adiconsum per farsi assistere nella valutazione della correttezza della rilevazione dell’infrazione e notificazione del verbale.

Autostrade. L’aumento medio deliberato dal Decreto Interministeriale del 31/12/2012 è del 2,91%, ma le Autovie del Veneto fanno registrare un +13%, le Autostrade della Valle d’Aosta +14% e l’Autostrada dei Parchi in Abruzzo +7,56%. Il consiglio è di evitare, quando possibile, di spostarsi in auto e di preferire, quando disponibile, il percorso alternativo su strade statali.

Conti Correnti. Il conto Bancoposta passa da 30,99 € a 58,30 €, mentre l’imposta di bollo, che sarà applicata su tutti i rapporti con giacenza media superiore a 5.000 € (ma fa fede il cumulo delle giacenze per chi detiene più rapporti) rimane a 34,20€. Per le imprese invece l’imposta sul conto corrente passa da 74,80 €a 100,00 €. Il consiglio è di fare a meno dei conti correnti in più, magari poco utilizzati, perché su ciascuno si pagherà l’imposta.

Strumenti finanziari. Il bollo dal 1° gennaio 2013 passa da 0,10% a 0,15% con eliminazione del tetto massimo di 1.200€. Il consiglio è di non tenere più dossier titoli di piccoli importi in quanto su ciascuno si paga l’imposta.

Tariffe del Gas. L’Autorità per l’energia elettrica ed il gas ha deliberato per il primo trimestre 2013 un aumento dei prezzi del gas per gli utenti del regime tutelato dell’1,70%, una media cioè di circa 22 euro/anno. Oltre naturalmente ad un uso parsimonioso, il consiglio per risparmiare è di verificare attentamente le offerte del mercato libero e di quello tutelato, a seconda del periodo o dell’uso (quantità consumata).

IVA. L’aumento di un punto percentuale è previsto dal 1° luglio p.v.. Il consiglio che può essere dato è di verificare in quali delle tre aliquote attualmente previste (4, 10 e 21%) ricade il prodotto o servizio di cui si ha bisogno e, laddove possibile, trovare un’efficace sostituzione (es. acqua minerale tassata al 21%, mentre quella di rubinetto è tassata al 10% e laddove si acquisti un apparecchio depuratore l’IVA elevata sarà pagata solo una volta).

Tra tutti gli aumenti qui elencati – conclude Giordano – quello che ci preoccupa di più è l’aumento dell’Iva. L’unica possibilità è quella di modificare le attuali aliquote, penalizzando esclusivamente i beni di alto lusso.