È stato finalmente pubblicato, dopo un iter durato oltre tre anni, il regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Tra le principali novità: tabella nutrizionale obbligatoria (ma solo fra 5 anni), evidenziazione degli allergeni, estensione dell’indicazione d’origine, dimensioni minime prestabilite per i caratteri dell’etichetta.

Il giudizio di Adiconsum sul nuovo regolamento è sostanzialmente positivo, sebbene i tempi per la sua applicazione saranno un po’ troppo lunghi: le imprese avranno infatti tre anni di tempo per adeguarsi alla maggior parte delle nuove disposizioni, e addirittura cinque per quel che riguarda le informazioni nutrizionali.

Temiamo qualche resistenza da parte delle aziende e delle associazioni che le rappresentano – ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario generale di Adiconsum nazionale – che già si sono lamentate dei costi aggiuntivi che dovranno sostenere. E temiamo anche un possibile effetto a cascata sul costo finale dei prodotti a danno dei consumatori.

Particolarmente interessante, dal punto di vista di Adiconsum, l’estensione dell’obbligo di indicazione dell’origine; sebbene, infatti, esso al momento interessi soltanto la quasi totalità delle carni fresche e congelate, un’ulteriore estensione di ben più vasta portata sarà possibile dopo una valutazione di impatto che la Commissione europea dovrà completare entro tre anni.

Il nuovo regolamento tutelerà maggiormente i consumatori – ha aggiunto Giordano – che hanno il diritto di sapere da dove provengono gli alimenti che acquistano. L’eventuale futura estensione dell’indicazione d’origine a tutti gli alimenti – ha concluso il Segretario generale Adiconsum – potrebbe rappresentare un problema, sotto l’aspetto del marketing, per quelle aziende che hanno il “cuore” in Italia ma gli approvvigionamenti all’estero. Molti consumatori sono convinti di acquistare italiano, mentre il latte, il caffè e il grano, per citare solo alcuni delle materie prime, arrivano dall’estero.

In questo senso, le successive integrazioni del regolamento potranno tutelare maggiormente non solo il consumatore ma anche il made in Italy, riferito agli stabilimenti di produzione, all’occupazione degli addetti in Italia, al rispetto delle norme contrattuali».Il regolamento si applicherà a tutti gli alimenti destinati al consumatore finale, ivi compresi quelli somministrati da ristoranti, mense, ecc., mentre saranno purtroppo esclusi da gran parte delle informazioni obbligatorie gli alimenti “preincartati” della Gdo, la cui regolamentazione è delegata ai legislatori nazionali.

Comunicato Stampa Adiconsum Nazionale