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Associazione Difesa Consumatori APS
Dal progetto di Adiconsum e Università di Verona è stato pubblicato un libro, frutto di ricerche e interviste a chi, in qualche modo, è stato coinvolto nei crack bancari delle popolari venete e nella vicenda dei diamanti da investimento.
Non si tratta solo di perdite pecuniarie ma di un sistema economico e finanziario subdolo che distrugge relazioni di fiducia delle comunità locali e mette in conflitto le parti più deboli della cittadinanza.
E’ questo il contesto in cui si sono sviluppati i casi di risparmio tradito, a danno dei risparmiatori veronesi ma non solo, che sono stati analizzati in una ricerca e poi confluiti in un libro presentato oggi da Adiconsum Verona e TiLT/Territori in Libera transizione – Laboratorio Interdisciplinare sulle nuove pratiche di cittadinanza del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. Dopo l’introduzione di Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona, è stato analizzato il contesto del fenomeno con Marco Bersani, saggista di Attac Italia, e Silvia Caucchioli, avvocata di Adiconsum Verona. I risultati della ricerca sono stati a cura dell’Università di Verona: Antonia De Vita, pedagogista, Giorgio Gosetti, sociologo del lavoro e Veronica Macchiavelli, ricercatrice.
«Oggi impera il capitalismo di rapina. I risparmi delle famiglie – precisa Davide Cecchinato – sono sotto assedio a causa del diffuso culto feticistico per il profitto e la scomparsa di un contro potere che, in nome del benessere collettivo, limiti il turbo capitalismo. Ad oggi non sono state rimosse le cause della eccessiva finanziarizzazione dell’economia, ammesso che tale rimozione sia ancora possibile. A quando il prossimo crack bancario? Se vogliamo evitarlo dobbiamo pensare ad una crescita che non sia viziata dal debito e le banche, da strumenti di relazione e potere, debbono tornare ad essere primari attori dello sviluppo economico nel rispetto del lavoro, dell’ambiente e della salute. Il mercato non è in grado di autoregolarsi, occorrono scelte radicali: ripristinare la separazione tra banche d’affari e banche commerciali; promuovere a livello globale la tassazione sulle rendite finanziarie; separare i poteri all’interno degli istituti bancari così come avviene per lo stato democratico; ripristinare la responsabilità illimitata dei soci e del management delle banche d’affari; e, da ultimo, riflettere compiutamente sull’opportunità che le banche abbiano dimensioni elefantiache. Abbiamo pertanto bisogno di tracciare nuovi orizzonti. In una frase: anteporre la guida della politica all’economia. Altrimenti sul campo continueremo a raccogliere due vittime certe: risparmiatori e lavoratori bancari».
I casi analizzati nella ricerca e nel libro riguardano i crack delle popolari venete e la vicenda dei diamanti da investimento, ultimi ed eclatanti episodi di risparmio tradito che hanno coinvolto i cittadini veronesi. Adiconsum Verona ha assistito oltre 150 risparmiatori che, tra gli anni 2009 e 2015, avevano acquistato le azioni delle popolari nella convinzione che, affidare il denaro alla propria banca, costituisse investimento garantito e 1200 le posizioni seguite per i diamanti da investimento dal giugno 2017.
«La ricerca – sottolinea Silvia Caucchioli – parte della esperienza di Adiconsum che negli ultimi quattro anni ha visto aumentare in modo esponenziale i casi di cittadini che hanno chiesto tutela per le perdite subite negli investimenti bancari. Siamo, quindi, partiti, dalla perdita del valore delle azioni delle Popolari Venete e dai prezzi gonfiati dei diamanti venduti in banca per capire e raccontare le disfunzioni del sistema finanziario. Esiste un livello di ingiustizia profondo che va oltre la perdita economica subita. Il sistema aggredisce risparmiatori e lavoratori bancari, entrambi deboli del rapporto economico, e, mettendole una contro l’altra, accumula capitali riservati a pochi finanzieri».
Lo studio, attraverso indagini, interviste e focus group, è partito dalle esperienze delle persone: risparmiatori, lavoratori bancari, sindacalisti e consulenti di Adiconsum per analizzare i fatti e il contesto socio-economico in cui sono avvenuti i casi con conseguenti danni per il territorio. Evidenzia Giorgio Gosetti: «Tre assemblee organizzate da Adiconsum Verona sono state l’occasione per somministrare un questionario a una quota di persone direttamente coinvolte dalle vicende del “risparmio tradito”. Sono stati raccolti complessivamente 218 questionari validi che hanno permesso di evidenziare alcune caratteristiche peculiari del fenomeno. In particolare, dentro uno scenario che anche a livello locale vede l’economia indirizzarsi sempre più verso processi di finanziarizzazione, quello che emerge è una seria compromissione del rapporto fiduciario fra risparmiatori e sistema bancario, che mette sotto accusa principalmente le banche e lo Stato (interpretato come un diretto alleato delle banche), meno l’operatore bancario, spesso ritenuto vittima comunque “consapevole” di quello che stava avvenendo, per varie ragioni poco in grado di opporsi. Chi continua a raccogliere un consenso fiduciario sono le associazioni a difesa dei risparmiatori, in questo caso Adiconsum Verona, verso le quali gli intervistati nutrono un certo livello di aspettative, sentendosi abbandonarti e scarsamente dotati di competenze per leggere dinamiche complesse come quelle degli investimenti».
«A partire dai principali risultati emersi attraverso le interviste e i focus group con clienti e operatori bancari – afferma Antonia De Vita – è stato sviluppato il tema della “violenza finanziaria” e della “sofferenza delle persone” in un sistema bancario profondamente mutato. Ascoltando i vissuti di chi a diverso livello è stato coinvolto nei processi di “risparmio tradito”, sono state messe in luce le principali criticità e risorse dell’attuale sistema finanziario».
Per Veronica Macchiavelli «tra gli elementi emersi durante la ricerca è apparso di particolare rilevanza il cambiamento del ruolo della banca in relazione al proprio territorio di riferimento. Un territorio, quello veneto, in cui lo sviluppo locale è stato per molto tempo sostenuto dal forte legame tra il sistema bancario locale, singoli e imprese, rappresentando la modalità attraverso cui volontà e progettualità individuali si potevano realizzare, sostenute da relazioni di fiducia e reciprocità diffusa e radicata. L’analisi degli eventi di risparmio tradito su cui si concentra il volume mostrano così come sia necessario allargare l’orizzonte di osservazione, interrogandosi sul ruolo che oggi può assumente la banca per il proprio territorio, e comprendere come rinsaldare le sinergie tra sistemi produttivi, credito e società locali».