Il nostro sistema produttivo agroalimentare è sempre più orientato verso prodotti ai quali il consumatore riconosce valori di tutela ambientale, come quelli biologici, e di qualità, come quelli certificati (denominazione di origine protetta), (indicazione geografica protetta) e (specialità tradizionale garantita). Ciò fa sì che l’Italia sia, nel settore del biologico, leader indiscusso in Europa – con un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell’Unione – e quinto produttore a livello mondiale.
L’Italia, inoltre, è il primo Paese dell’Unione Europea per numero di prodotti alimentari certificati, che – secondo il rapporto di analisi “I prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg” pubblicato dall’ in settembre – al 31 dicembre 2011 erano complessivamente 239, e cioè 20 in più rispetto al 2010.
Secondo il citato rapporto, i settori con il maggior numero di riconoscimenti sono: ortofrutticoli e cereali (94 prodotti); formaggi (43); oli extravergine di oliva (42); preparazioni di carni (36). Le carni fresche comprendono 3 specialità, e tutti gli altri settori, nel complesso, 21.
Gli operatori certificati, tuttavia, risultano in calo dello 0,5% rispetto al 2010 (84.148 contro 84.587). In controtendenza le “quote rosa”: se infatti nel 2010 le donne titolari di questo tipo di aziende erano 16.257 contro 68.330 uomini, nel 2011 le imprenditrici crescono di 207 unità (16.464), mentre gli imprenditori diminuiscono di 646 (67.684).
A livello territoriale si osserva un progressivo rafforzamento dei prodotti di qualità nelle regioni meridionali, sebbene gli operatori e le strutture produttive risultino storicamente radicati soprattutto nel Nord del Paese.

E nel 2012?

Anche nei primi nove mesi del 2012 l’Italia continua a mantenere il primato dei prodotti Dop, Igp ed Stg. Secondo i dati rilevati dal Settore di Adiconsum Nazionale, infatti, le specialità italiane riconosciute sono attualmente 246 (7 di più rispetto al 31 dicembre 2011), pari al 22,14% dei 1.111 prodotti complessivamente registrati nell’Unione Europea.
Nel dettaglio, le 246 registrazioni sono così ripartite: 154 Dop, 90 Igp e 2 Stg.
In ordine decrescente di numero di registrazioni, immediatamente dopo l’Italia si collocano gli altri Paesi di cultura neolatina e mediterranea: Francia, con 192 prodotti (17,28%); Spagna, con 158 (14,22%); Portogallo, con 116 (10,44%); Grecia, con 96 (8,64%).
È anche interessante notare come questi cinque Paesi totalizzino da soli, con 808 voci, quasi i tre quarti dei prodotti alimentari certificati dell’intera Unione Europea, a testimonianza del forte legame alle specificità locali ed ai valori della tradizione caratteristico della cultura alimentare e del sistema produttivo agroalimentare di queste popolazioni.

Numero di prodotti agroalimentari di qualità registrati nei 27 Paesi UE
(Situazione al 12 ottobre 2012)
Fonte: http://ec.europa.eu/agriculture/quality/door/list.html
Elaborazione: Adiconsum Nazionale

Paese n. DOP n. IGP n. STG Totale
1 Italia 154 90 2 246
2 Francia 84 108 192
3 Spagna 84 71 3 158
4 Portogallo 58 58 116
5 Grecia 70 26 96
6 Germania 29 55 84
7 Regno Unito 18 23 2 43
8 Polonia 8 17 9 34
9 Repubblica Ceca 6 22 4 32
10 Slovenia 5 7 3 15
11 Austria 8 6 14
12 Slovacchia 7 7 14
13 Belgio 3 5 5 13
14 Ungheria 6 6 12
15 Paesi Bassi 5 3 1 9
16 Finlandia 4 1 3 8
17 Svezia 1 3 2 6
18 Danimarca 5 5
19 Irlanda 1 3 4
20 Lussemburgo 2 2 4
21 Cipro 2 2
22 Lituania 1 1 2
23 Bulgaria 1 1
24 Romania 1 1
25 Estonia
26 Lettonia
27 Malta
Totali UE 547 522 42 1.111