Fai valere i tuoi diritti!
Associazione Difesa Consumatori APS
Una percentuale di successo del 51% sulle mediazioni accettate, con una durata media della procedura pari a 64 giorni. Questi i numeri dell’attività del Servizio di Mediazione svolto dalla Camera di commercio di Verona che ha presentato il bilancio dell’attività a sette mesi dall’avvio della riforma nel seminario “La mediazione: meno costi e tempi certi”.
Nei primi otto dieci mesi del 2010 è quasi raddoppiato il numero di istanze le richieste sono state 335 contro le 174 richieste presentate nello stesso periodo del 2010. Il picco delle domande si è avuto nei mesi di maggio e giugno con rispettivamente 57 e 64 nuove istanze di mediazione. I dati segnano in media 42 nuove pratiche presentate ogni mese. Il 68% delle mediazioni attivate è già stato concluso a riprova dei tempi brevi della mediazione che, nell’ente camerale veronese, dura in media 64 giorni, a fronte dei 4 mesi previsti dalla legge.
Nel 34% dei casi la parte invitata alla mediazione si è effettivamente presentata davanti al mediatore e nel 51% dei casi è stato raggiunto un accordo positivo che evita il ricorso alla più onerosa giustizia ordinaria. Questo dato supera di ben 12 punti la percentuale nazionale che si attesta sul 39% di accordi raggiunti.
“Si tratta di uno strumento rapido – ha affermato il Segretario Generale della Camera di Commercio di Verona, Cesare Veneri, aprendo i lavori del convegno – facile e conveniente per arrivare alla soluzione delle controversie tra imprese, tra imprese e consumatori e tra cittadini, che in tempi brevi possono risolvere il loro contenzioso senza ricorrere alla più lunga ed onerosa giustizia ordinaria”.
Durante il convegno Ana Uzqueda, mediatore e docente di tecniche di mediazione, ha approfondito un caso di mediazione in materia di responsabilità medica. Si tratta, infatti, di uno dei casi per i quali la riforma prevede il ricorso obbligatorio alla conciliazione. Fallito il tentativo di mediazione, si procede poi per le tradizionali “vie legali”.
La conciliazione è divenuta obbligatoria anche per le controversie sulle successioni ereditarie, i contratti assicurativi e bancari, la locazione, il comodato, il risarcimento danni da responsabilità medica e da diffamazione a mezzo stampa, i diritti reali, i patti di famiglia e le divisioni. Per quanto riguarda l’aspetto dei costi, il confronto tra il costo medio di una procedura di mediazione presso le Camere di commercio e quello di una causa davanti al giudice ordinario – stimato dalla Banca Mondiale nel suo tradizionale rapporto «Doing Business» – dimostra come la prima incida per circa il 3,5% del valore della controversia, mentre nel secondo caso, far valere il proprio diritto costa il 29,9% del valore della causa.
In altri termini, ciò significa che in media ogni conciliazione costa quasi dieci volte di meno di una causa che finisca in tribunale. Infatti il costo medio delle mediazioni svolte nell’ente camerale veronese, che varia in base al valore della controversia trattata, si attesta sugli 800 euro; si tratta però di un costo deducibile fiscalmente (fino a 500 in caso di mediazione riuscita e della metà nel caso di mediazione non conclusa), per cui in realtà gli oneri a carico delle parti sono molto più contenuti.
Il valore medio delle controversie concluse dallo Sportello Mediazione sale dai 20.029 euro del 2010 ai 79.434 nel 2011. Mettendo in relazione il valore delle controversie trattate e l’esito della mediazione, emerge chiaramente come i cittadini e le imprese abbiano riconosciuto l’utilità della conciliazione soprattutto per le vertenze di importo più modesto. Scomponendo, infatti, la quota del 51% delle mediazioni concluse con successo, si può osservare come nelle vertenze fino a 1.000 euro di valore, la probabilità che la mediazione si concluda con un accordo tra le parti raggiunge il 91% dei casi.
Se però il valore sale a 5.000 euro, la probabilità di un accordo scende al 64%, mentre se si sposta l’asticella fino a 25.000 euro (valore entro il quale si colloca il 55% di tutte le procedure gestite dalle Camere) la probabilità di raggiungere un accordo soddisfacente si attesta comunque sul 66%. Tuttavia nell’ente camerale veronese anche per le liti di importo più elevato, fino a € 500.000, la probabilità di accordo resta alta al 56%. Per quanto riguarda le materie oggetto del contendere, Verona, in linea con il dato nazionale, conferma in testa la novità di quest’anno ovvero le mediazioni in materia di Diritti reali, che rappresentano oggi il 15% delle liti trattate (quasi una controversia su sei ha a che fare con la proprietà o l’uso di beni immobili).
Aggregando tra loro le categorie più affini, si può notare come il settore dei contratti bancari, assicurativi e finanziari concentri il 23% di tutte le mediazioni gestite. Sono aumentate anche le controversie in materia di locazione che rappresentano a Verona il 10% delle controversie trattate, le liti in materia di divisioni e comodato il 6%, le vertenze in materia di responsabilità medica pari al 5% e quelle in materia di successioni ereditarie pari al 5 %. Da citare infine il settore delle telecomunicazioni e telefonia che rappresenta oggi ancora il 12% delle controversie trattate. Gli argomenti nei quali più frequentemente le parti riescono ad accordarsi sono il settore bancario e la telefonia, entrambe con il 23% degli accordi raggiunti.
Le materie invece in cui l’accordo è più difficile da raggiungere sono i diritti reali con il 34% di accordi non raggiunti, divisione con il 13% e successioni ereditarie con l’ 11%. Attualmente sono 55 i mediatori, iscritti nell’elenco della Camera di Commercio, accreditati presso il Ministero della Giustizia, per lo più avvocati e commercialisti.
Numerosissime sono state le richieste di iscrizione nell’elenco camerale ricevute in questi mesi da parte di mediatori che hanno completato il percorso minimo di formazione previsto dalla legge (un corso base con valutazione finale della durata minima di 54 ore): il gran numero di professionisti interessati ad operare nel settore della mediazione imporrà un’attenta selezione, che garantisca il mantenimento degli alti standard del servizio finora garantiti e, contemporaneamente, permetta all’ente camerale di inserire nel proprio elenco mediatori dotati di competenze più diversificate.
Tratto da vr.camcom.it
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