Per tutto il mese di marzo pubblicheremo alcune poesie di Arturo Gabanizza. Quel che me resta da dìr voi dirlo tuto… è  il titolo del suo libro più recente. Oggi pubblichiamo la intitolata “La Strada…“.

La casa dove son nato,

dove son cressù

l’era verta su na corte

e quela corte l’era verta

su la strada…

La strada…

Come sucede adeso

nei Paesi maltratadi

la vita la vivea

pàr strda…

La strada l’era come la fusse

la me casa,

i butini i podea zugàr,

i omeni batar el fero caldo,

i butei cantàr

e le done ciacolàr…

Ancò la strada l’à conquistà

quei mostri rugolanti

che spussa e fa bacan

e bee solo bensina…

La gente vive sola in casa

la g’à paura a parlàr

a vosse viva

che no sia col so telefonin…

I butini i zuga sola fra de lori

manegiando i manubri

del computer…

 Anca la gente de fede

na olta la vegnea in strada.

Ricordo le bele procesioni

con la Madona de don Bosco,

Sant’Antonio

e el Butin de Praga…

Adeso no convien,

se disturba massa,

quei che g’à da fàr!

L’è vera el Sindaco

l’organisa spesso

corse e sughi pàr la piassa,

va ben, ma tuto

el dovarìa essàr sistemà,

gnente el pol essàr dado

alla fantasia,

el cor bisogna lassarlo stàr

Ma… Che sia anca questa civiltà?

Ma dove lassarò

e a ci la me poesia?

 

Abbiamo deciso di pubblicare le poesie di Arturo – iniziando con un inedito scritto in occasione della Festa della Donna – per ricordarci che non siamo solo consumatori ma abbiamo anche altre necessità legate alla della vita. E quale mezzo migliore se non il dialetto per riportarci ai sentimenti più sinceri, per riportarci alla lingua materna? Come scrive Marco Campedelli, nella prefazione al libro, l’opera di Arturo è «un luogo da cui si può guardare fuori, per ascoltare tutti i dialetti del mondo».

Arturo Gabanizza ha più di settantanni, è salesiano di don Bosco e poeta. Coltiva l’amicizia come valore umano e cristiano assieme ai giovani di ogni età e condizione sociale. Veronese “de soca“, nato nel rione di San Zeno, scrive poesie che ogni tanto, in ambienti diversi, declama e con l’aiuto di amici pubblica in simpatici libri che gli servono per raccogliere fondi per aiutare altri amici dispersi in terre di missione.

Il libro  ”Quel che me resta da dìr voi dirlo tuto…”, è un’opera, illustrata da Marco Rigo, su carta di pregio e con inchiostro profumato, scritta per contribuire a sostenere le Comunità di Don Franz Cremon a Shar nel Ciad e la “Casa Famiglia” che i salesiani hanno recentemente costituito a Chisinau in Moldavia.

Per sostenere il progetto ed avere copia del libro, versando un contributo minimo di €.10,00, è possibile contattare l’Associazione inviando una mail a verona@adiconsum.it