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Giordano, Adiconsum:”L’Italia balla sull’orlo del precipizio”. L’aumento dell’IVA sia compensato dal taglio delle tasse delle buste paga. Si aumenti l’Iva sui beni di lusso e si tagliano le accise sui carburanti. Basta con la tutela delle caste dei professionisti e degli evasori fiscali. Si liberino tutte le risorse disponibili per la realizzazione di infrastrutture particolarmente al Sud.
La manovra economica è profondamente iniqua – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale di Adiconsum – non perché tenta giustamente di mettere ordine nella dissenatezza di una spesa pubblica fuori controllo da decenni, ma perché colpisce gli strati più deboli del nostro Paese e fa cassa agendo su chi da sempre paga le tasse, lavoratori dipendenti prima di tutto, senza fare alcuna differenza tra single e famiglie numerose. Queste ultime, costrette a consumare di più, sono quelle maggiormente penalizzate.
Adiconsum denuncia come un aumento dell’Iva poteva avere percentuali maggiori (anche il 3%) sui beni di lusso anziché colpire i consumi quali vestiti, scarpe, auto, benzina, ecc.
Il Governo – continua Giordano – ha perso la grande occasione di scambiare un aumento dell’IVA con un abbassamento della tassazione sulle buste paga. Se avesse agito in questo senso avrebbe abbassato la tassazione sul lavoro dipendente a favore delle famiglie, dei pensionati, dei dipendenti e delle aziende, liberando risorse per i consumi e quindi per il rilancio della produzione e dell’occupazione.
1. Si è persa l’occasione di tagliare le accise sulla benzina e quindi di sterilizzare i suoi aumenti vertiginosi, con effetti inflazionistici perversi, visto che i carburanti sono il principale volano degli aumenti dell’inflazione che a sua volta determina un aumento dei tassi di interessi della BCE, che inevitabilmente si scaricano sui mutui e quindi sulle famiglie italiane.
2. Si è persa l’occasione di tassare i patrimoni mobiliari ed immobiliari, troppo spesso occultati attraverso la costituzione di società di comodo e frutto della grande evasione fiscale, cancro del nostro Paese che va estirpato.
3. Si è persa l’occasione di liberalizzare le professioni, procedendo decisamente verso lo scioglimento degli ordini professionali, mossi da logiche corporative che tutelano unicamente i “baroni” e non certo i giovani avvocati, medici, farmacisti, ecc., schiacciati dal tacco dei privilegi della casta e da un Parlamento in mano alle lobby degli avvocati e dei professionisti in genere.
4. Si è persa l’occasione da parte dei partiti di tagliare i costi della politica e liberalizzando i servizi pubblici locali polverizzati, spesso – se non sempre – fonte di clientelismi e sprechi ormai insopportabili.
5. Si è persa l’occasione per liberare tutte le risorse disponibili per gli investimenti e per l’occupazione particolarmente al Sud.
Adiconsum – conclude Giordano – è convinta che purtroppo la manovra varata non risolverà i problemi del Paese ed non è che il primo dei provvedimenti, ancora più pesanti, che verranno varati nei prossimi mesi, per evitare il default economico dell’Italia. Adiconsum chiede che tali normative siano indirizzate verso un vero rilancio del Paese attraverso una reale “rivoluzione” riformista e liberale, che abbandoni vecchie logiche stataliste e conservatrici.